Studi scientifici hanno dimostrato come il peperoncino abbia importanti funzioni nutritive , terapeutiche, digestive e antinfiammatorie oltre ad identificarlo come un ottimo antiossidante.A ricordarci questo benefico alimento ci pensa anche Google, con un doodle che omaggia Wilbur Scoville, celebre chimico statunitense noto per aver ideato una scala di misurazione denominata S.O.T, volta a classificare i peperoncini in base alla “piccantezza” degli stessi.

La scala di Scoville

Wilbur Scoville nacque a Bridgeport nel 1865. Impiegato nella società farmaceutica Parke-Davis, intorno al 1912 elaborò il celebre “Scoville Organoleptic Test” che prevedeva di sciogliere l’estratto di peperoncino in una soluzione di acqua e zucchero da somministrare agli assaggiatori fino a quando questi non avessero percepito più il bruciore.

A quel punto il rapporto tra il grado di capsaicina e quello di diluizione del peperoncino nella soluzione avrebbe determinato la posizione della specie di peperoncino esaminata sulla scala di Scoville, ossia il grado di piccantezza dello stesso. Cosi al grado 0 della scala corrisponde un peperone dolce, ovvero il peperoncino con il minor grado di piccantezza, e a gradi superiori, specie di peperoncini maggiormente piccanti. Scoville ricevette svariati riconoscimenti per il suo lavoro, in particolare il premio Ebert, la Remington Honor Medal e un dottorato in materie scientifiche alla Columbia University.

L'omaggio di Google

Google ha deciso di celebrare l’anniversario di nascita di Wilburn Scoville con un doodle animato in cui si mostra lo stesso Scoville intento ad assaggiare una serie di peperoncini che diventano uno dopo l’altro sempre più piccanti.

Si parte dal peperone dolce per poi salire verso la varietà Jalapeno, il Cayenna e infine i terribili Habanero e il Trinidad Scorpion Moruga.

Un difetto signicativo del test di Scoville, è il fatto che si basa e dipende dalla sensibilità umana, nel corso degli anni sono stati ideati test che hanno una valenza maggiormente oggettiva come il “metodo Gillett” che misura direttamente il quantitativo di capsaicinoidi presente nel peperoncino.