In un mondo senza umani, il nord Europa sarebbe probabilmente ora casa non solo per i lupi, alci e orsi, ma anche per animali come elefanti e rinoceronti. Lo dimostra un nuovo studio condotto da ricercatori della Aarhus University, Danimarca. In una precedente analisi, hanno dimostrato che l'estinzione di massa dei grandi mammiferi durante l'ultima era glaciale è in gran parte spiegabile dall' espansione dell'uomo moderno in tutto il mondo.

In questo studio invece si indaga sulla distribuzione naturale dei mammiferi in tutto il mondo in assenza di impatti umani passati e presenti, a seconda delle necessità ecologiche e alla geografia della terra. 

"Il Nord Europa è ben lungi dall'essere l'unico posto in cui gli esseri umani hanno ridotto la diversità dei mammiferi. Si tratta di un fenomeno mondiale e, nella maggior parte dei posti, c'è un grande deficit di diversità rispetto a quello che sarebbe naturalmente stato", dice il professor Jens-Christian Svenning, dipartimento di Bioscienze, Università di Aarhus, uno dei ricercatori dietro lo studio.

L'Africa è l'ultimo rifugio, i grandi mammiferi sono in pericolo

L'Africa è praticamente l'unico posto con una grande diversità di grandi mammiferi. La mappa del mondo, costruita dai ricercatori, ci mostra invece che naturalmente ci sarebbe stata una distribuzione di gran lunga maggiore con elevata diversità di grandi mammiferi in gran parte del mondo, con livelli particolarmente alti nel Nord e Sud America, aree che sono attualmente relativamente povere di grandi mammiferi.

"La maggior parte dei safari oggi si svolgono in Africa, ma in circostanze naturali, molti grandi mammiferi sarebbero senza dubbio esistiti in altri luoghi, ad esempio in Texas e zone limitrofe o a nord dell'Argentina. La ragione per cui molti escursioni naturalistiche hanno come obiettivo l'Africa, non è perché il continente è naturalmente ricco di specie di mammiferi.

Invece fa riflette il fatto che è uno dei pochi posti in cui le attività umane non hanno ancora spazzato via la maggior parte dei grandi animali". dice Assegnista Soren Faurby, dipartimento di Bioscienze, Università di Aarhus, l'autore principale dello studio.

L'esistenza di molte specie di mammiferi in Africa non è quindi dovuta ad un clima e Ambiente ottimale, ma piuttosto al fatto che è l'unico posto in cui non sono ancora state eliminate dagli esseri umani. La ragione di fondo comprende l'adattamento evolutivo dei grandi mammiferi per gli esseri umani, così come una maggiore pressione fatta dai parassiti sulle popolazioni africane.

Una migliore comprensione aiuta a preservare la natura

Oggi vi è un numero particolarmente elevato di specie di mammiferi nelle zone di montagna.

Questo è spesso interpretato come una conseguenza di variazioni ambientali, dove diverse specie sono evolute in profonde valli e alte in montagna. Secondo il nuovo studio, tuttavia, questa convinzione è molto debole considerando i modelli naturali.

"L'attuale alto livello di biodiversità nelle zone di montagna è in parte dovuto al fatto che le montagne hanno agito come un rifugio in materia di caccia, piuttosto che essere un modello puramente naturale. Un esempio in Europa è l'orso bruno che ormai praticamente vive solo nelle regioni di montagna perché è stato sterminato da più accessibili zone di pianura densamente popolate", spiega Soren Faurby. Questo nuovo studio può fornire un importante linea partenza per la conservazione della natura.

La mappa mostra la distribuzione dei grandi mammiferi (<45 kg) se l'essere umano non fosse mai esistito. I numeri sulla scala indicano il numero di specie ogni 100 km quadrati.