Allarme smog? Ci stanno pensando anche i cinesi che sembra abbiano trovato una soluzione diversa dal blocco del traffico tanto in voga nello Stivale. O comunque hanno trovato una soluzione originale per comunicare un problema urgente. La proposta è quella di farsi crescere peli del naso più lunghi per sopravvivere all'inquinamento. Con questi particolari "capelli" infatti, è possibile filtrare le particelle dannose e mettersi al riparo dai problemi di salute.
Ci avevate mai pensato?
A parlarne stamattina è il Guardian che prende spunto da un video promozionale apparso su Vimeo "Hairy Nose", curato da WildAID, una società di comunicazione cinese.
La breve descrizione del video
L'inquinamento atmosferico in Cina sembra inevitabile. Nel 2015, 366 delle 366 città esaminate, tra cui Pechino, non sono riuscite a soddisfare gli standard di qualità dell'aria dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Non sorprende quindi che come ha mostrato un recente sondaggio di WildAid, oltre il 90% dei cinesi siano preoccupati per l'inquinamento atmosferico. La domanda è: come si sopravvive?
La risposta sembra essere "con un naso peloso".
Cosa si vede nel video "Hairy Nose"
Il video mostra una popolazione di sopravvissuti all'inquinamento che si è adattata all'Ambiente facendosi crescere una lussureggiante chioma... al naso. Questi nasi pelosi sono a dir poco stravaganti ma in città come Pechino sono diventati familiari perché sono strumentali al filtraggio dello smog. Ormai tutti hanno il naso peloso: i grandi, i bambini, uomini e donne, uomini d'affari e persino gli animali. In giro ci sono pubblicità dedicati a prodotti utili per rendere la chioma del naso più lucida e rigogliosa.
E poi? Poi è svelato il messaggio di WildAid Cina, pensato per la campagna Goblue: cambia atteggiamento rispetto all'inquinamento, prima che l'inquinamento ti cambi aspetto.
Il video ironico e intelligente sta avendo una buona diffusione perché non è contrario all'operato del Governo, o almeno non è percepito come tale. Dopo la censura del documentario dedicato all'inquinamento cinese, si spera che almeno questo contributo multimediale resti in circolazione per svegliare le coscienze.