Dal focolaio del Coronavirus, la città di Wuhan, dove si parla ancora di un aumento delle vittime, finalmente riesce a "scappare" anche Niccolò, lo studente di Grado di 17 anni che era rimasto bloccato in Cina. Alcune fonti della Farnesina annunciano che già sabato il ragazzo potrebbe far ritorno a casa. La notizia sta rimbalzando su tutti i giornali anche se sul sito della Farnesina "Viaggiare sicuri", gli aggiornamenti sono altri.

Restrizioni all'ingresso in Vietnam, Myanmar e Hong Kong

Ormai sembra un ritornello quello che spiega come a seguito della diffusione del Covid-19 questo il codice attribuito al Coronavirus, alcune autorità hanno disposto la chiusura delle frontiere.

Il governo vietnamita, per esempio, ha deciso di chiudere le frontiere con la Cina già il 30 gennaio e dal 4 febbraio non ci saranno più voli tra i due paesi. In più, chi decide di andare in Vietnam, dovrà compilare una dichiarazione sanitaria specifica e nel caso in cui abbia visitato la Cina nei 14 giorni precedenti all'arrivo in Vietnam, non potrà entrare nel Paese. Un ulteriore precauzione riguarda la chiusura di asili, scuole e università, sia nazionali che internazionali fino al 16 febbraio.

Per quanto riguarda Hong Kong, visti i casi di contagio registrati, è stata disposta la chiusura delle frontiere di collegamento con la Cina continentale e la chiusura dei principali varchi terrestri di Lo Wu e Lok Ma Chau.

Controlli serrati anche all'aeroporto internazionale di Hong Kong dove è obbligatorio per tutti i passeggeri, il controllo della temperatura corporea, anche se nel caso di passeggeri in partenza e in transito.

Controlli rafforzati anche nei tre scali aerei internazionali in Myanmar, Yangon, Mandalay e Nay Pyi Taw. Il governo ha disposto l'interruzione dei collegamenti aerei diretti con la Cina e una riduzione sensibile dei collegamenti regionali.

Il caso di Niccolò

Per quanto riguarda Niccolò, lo studente di Grado, sembra ci sia stata molta perplessità e tanta agitazione per le restrizioni italiane. Di fatto però Pechino ha attribuito i ritardi a dei problemi tecnici. Il 17enne di Grado era andato in Cina per un viaggio studio e non era riuscito ad imbarcarsi sul velivolo dell'Aeronautica militare del 3 febbraio, per via della febbre.

Non l'avevano rimandato a casa nemmeno con il secondo volo speciale che ha rimpatriato altri 8 connazionali. Adesso c'è un nuovo volo speciale che dovrebbe partire venerdì, il che vuol dire che già sabato potrà essere a casa. Il suo caso ha coinvolto anche il Ministero della Difesa, quello della Salute (che ha ribadito le regole per evitare il contagio dell'ISS) e quello della Protezione Civile. Anche per lui si prevede un periodo di isolamento e controllo presso l'ospedale militare del Celio.