Il ritiro e la scomparsa dei ghiacciai montani è un argomento ormai dibattuto da diversi anni, gli studiosi analizzano e studiano i dati statistici, i frequentatori appassionati di trekking e alpinismo in montagna, notano ormai da diversi anni un lento ed inesorabile ritiro dei ghiacciai anche dalla vette più alte.

Scienziati, per il 99% causato dal riscaldamento globale

Una ricerca molto complessa realizzata dall'Università di Washington, con la collaborazione di un panel ONU sul riscaldamento globale e dell'Ipcc - Intergovernmental Panel on Climate Change - e pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, sostiene quanto il ritiro dei ghiacci montani sia causato dal Riscaldamento globale dovuto all'attività dell'uomo.

Non è una novità come l'attività umana porti cambiamenti sostanziali agli ecosistemi e ad un innalzamento della temperatura, ma è la prima volta che vengono messe in connessione certa la dispersione dei ghiacci ad altitudini importanti e l'attività umana. Infatti nell'ultima ricerca svolta dall'Ipcc veniva presa in considerazione e data come solamente come possibile, una qualche interdipendenza tra i due fatti, ora qualcosa è cambiato.

37 ghiacciai monitorati

La ricerca ha preso in considerazione 37 ghiacciai sparsi per tutto il mondo, con una superficie equamente distribuita di ghiaccio al suolo e relativa dispersione in cinque macroregioni: Nord America, Europa, Scandinavia, Asia ed emisfero meridionale.

Lo studio afferma che le possibilità di un ritiro naturale dei ghiacci siano ben al di sotto dell'1% e per il restante 99% sia colpa dell'attività umana che ha inficiato sulle condizioni naturali.

L'Ansa riporta alcuni esempi dello studio come nel caso del ghiacciaio austriaco Hintereisferner, che dal 1880 si è ritirato di 2,8 chilometri, e per i ricercatori le probabilità che si tratti di una variazione naturale sono inferiori allo 0,001%, cioè una su centomila.

Anche per il ghiacciaio Franz Josef, in Nuova Zelanda, le probabilità che il ritiro dipenda da cause naturali sono minori dell'1%. Fa invece eccezione il ghiacciaio Rabots, in Svezia, per cui le probabilità che la contrazione sia causata dal cambiamento del clima sono 'solo' dell'89%.