Le ultime calamità naturali, culminate con i violenti terremoti e la valanga che ha distrutto l'hotel Rigopiano, hanno riportato all'attenzione dell'opinione pubblica il grande tema della prevenzione. E' di qualche giorno fa la relazione della Commissione Grandi Rischi che metteva in guardia le zone colpite dal terremoto per l'eventualità di un sisma di magnitudo 6/7, in prossimità proprio del territorio dove sono state costruite 3 dighe.

Il monitoraggio costante di dighe, edifici, ospedali, ecc. è un punto fondamentale del programma di prevenzione stilato dalla Commissione.

In questo quadro trova attualità quanto successo nel Salento, in due tratti di litoranea, da San Foca a Roca, tra le marine più visitate dai turisti nel periodo estivo. Le mareggiate dei giorni scorsi hanno fatto letteralmente crollare pezzi di scogliera, rendendo ancora più critica una situazione ambientale già nota alle Autorità territoriali. Quegli stessi posti sono frequentati anche d'inverno dagli amanti del trekking ed è meta di centinaia di famiglie che affollano il lungomare per le passeggiate domenicali e festive.

Dai primi riscontri effettuati sono emerse alcune criticità in quanto la mareggiata ha "ingoiato" centinaia di metri cubi di falesia nei pressi dell'incantevole Grotta della poesia e sotto il lungomare di San Foca. L'intero tratto è stato, opportunamente, transennato in attesa di rilievi più approfonditi della situazione. Il rischio è il cedimento della struttura di cemento che potrebbe creare profonde e pericolose voragini sulla strada limitrofa, con tutti i rischi per gli abitanti di quelle zone. Già nel 2014 la Capitaneria di porto di Otranto con un'ordinanza aveva proibito l'accesso, la balneazione e la pesca proprio nei tratti menzionati.

Zona costiera a elevato rischio idrogeologico

Era stata classificata l'intera zona costiera "a elevato rischio idrogeologico", ma tale divieto non è servito a impedire le frequentazioni dei visitatori nel periodo estivo ed invernale.

Inoltre, malgrado le relazioni e le ordinanze i Comuni interessati non hanno ancora provveduto ad effettuare i previsti lavori di consolidamento. Era indispensabile mettere in sicurezza l'intera area per consentirne la fruibilità senza alcun rischio. Ma non solo. Il continuo rinvio della risoluzione del problema, nell'immediato, sta creando gravi dissesti ambientali e in futuro potrebbe compromettere irrimediabilmente, la fruizione della stagione estiva, unica fonte per le grame casse di quei Comuni. Tuttavia, gli ultimi rovinosi crolli sono stati segnalati alla Procura di Lecce dalla Guardia Costiera ed ora sono attesi gli sviluppi che, speriamo, non mettano a serio rischio l'inizio della stagione estiva.