La terra d'Abruzzo non conosce pace, dopo il terremoto e le tragedie causate dalla neve, ora la paura è per le conseguenze a medio termine delle ripetute scosse telluriche su strutture a rischio come le dighe che sorgono in prossimità delle faglie attive. A lanciare questo nuovo allarme è Sergio Bertolucci, presidente della Commissione Grandi rischi, che parlando coi giornalisti si è lasciato andare ad una frase di effetto, citando addirittura un "effetto Vajont" in riferimento al bacino d'acqua formatosi a monte della diga di Campotosto. Questa diga costruita nella zona di Campotosto, è una delle tre che insistono su quello che è il secondo bacino idrico più grande d'Europa ed è situata proprio su una faglia sismica che è particolarmente attiva.

Bisogna anche tenere presente che Campotosto è proprio nella zona di epicentro del sisma.

L'attività sismica ripetuta nel tempo potrebbe provocare un distacco di parti importanti di suolo che cascando nel lago darebbero luogo ad onde anomale e pericolose, è proprio questo l'effetto Vajont a cui si riferiva Bertolucci che ha anche tenuto ad aggiungere "Se si avverte un aumento del rischio, bisogna immediatamente renderlo trasparente alle autorità e alla popolazione"

Rassicurazioni ed interventi del Governo

Lo stesso Bertolucci ha poi subito provveduto a rassicurare sul fatto che si tratta solamente di una ipotesi ma che non c'è nessun pericolo a breve termine e l'Enel che gestisce la struttura fa sapere che a seguito dei recenti interventi sismici non si rileva alcun danno alla struttura della diga.

Enel conferma il buono stato dell'intera infrastruttura, sottoposta in questi giorni e nel tempo ad approfonditi controlli e sottolinea come il volume idrico attualmente invasato sia solamente del 40% e quindi molto basso.

Il ministro dei trasporti Graziano Del Rio ha convocato per il pomeriggio del 23 gennaio una riunione straordinaria sulle Grandi dighe delle regioni del centro Italia.

È infatti compito del Ministero esercitare una azione di vigilanza continua tramite le Direzioni generali specifiche. Alla riunione saranno presenti la Protezione civile, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, le regioni coinvolte e i gestori delle singole infrastrutture interessate.