Dopo solo sette mesi di servizio, una settimana fa il treno "frecciarossa" che collegava Milano a Lecce, nei week end e nei giorni festivi è stato soppresso. La decisione dei dirigenti delle ferrovie è scaturita dallo scarso numero di viaggiatori che solo nei periodi prenatalizi, o in quelli estivi, utilizzavano la linea in arrivo o in partenza da Milano. A nulla sono servite le battaglie politiche dei nostri rappresentanti per una decisione che mortifica, ancora una volta, in termini di servizi viabilità e trasporti, un intero territorio.
Un investimento poco produttivo
Secondo le FS non è sostenibile, in termini di produttività e di ritorni economici, un simile investimento che, anzi, si è dimostrato negativo, chiudendo in rosso i conti del periodo di servizio. Insomma, il Salento, uno dei capisaldi del turismo in Puglia, malgrado le politiche e gli sforzi degli operatori verso una destagionalizzazione degli interessi delle stesse attività turistiche, compie un passo indietro rispetto all'auspicato sviluppo della propria economia. Infatti, i collegamenti via mare, area o terra, sono necessari per aiutare a far crescere la voglia di beneficiare delle bellezze paesaggistiche e artistiche del Salento. Offrire al viaggiatore diverse opportunità di trasporto per raggiungere la tanto sospirata meta è un servizio di civiltà e di modernismo in un periodo caratterizzato dal continuo sviluppo tecnologico.
E, in questo caso, parliamo di accedere ai servizi ordinari delle FS non di alta velocità che potrebbe giustificare, per i notevoli costi, un diniego ad effettuare il servizio su quella tratta. Dunque, il Frecciarossa, l'ETR500, si fermerà a Bari, rendendo ancora più problematico il collegamento con il resto del territorio e riaccendendo una polemica, ormai, diventata secolare.
Bari, il Sindaco chiede il treno Roma-Bari senza fermate
E mentre il Salento vede sfumare l'ennesima occasione di crescita del suo meraviglioso territorio, da Bari fanno sapere che il Sindaco Decaro abbia richiesto un Bari-Roma in treno, privo di fermate. Senza voler essere tacciati di campanilismo, sembra che la proposta, legittima se inquadrata nell'ambito della ricerca di un più efficiente servizio per gli spostamenti da e per la capitale, rappresenti un'opportunità in più per parlamentari e professionisti con interessi nazionali.
Allora, diventa più che legittima la protesta del Consigliere Regionale De Leonardis, della provincia di Foggia, che aveva richiesto, tempo addietro, una linea che collegasse Roma alla Daunia sopperendo, almeno in parte, alla mancanza di un aereoporto nella sua provincia. Dal Salento, è scattata la protesta ufficiale sul web, anche se manca una presa di posizione a livello politico da parte delle istituzioni locali. Sarebbe un errore imperdonabile, da parte delle ferrovie concedere tale autorizzazione quando, nel contempo, si assiste ad una discriminante, per ragioni economiche, per la soppressione del Frecciarossa Milano-Lecce. Rimane sullo sfondo una visione della bellezza del Salento che fa a cazzotti con la mancanza di modernità e di strutture di prima necessità come i trasporti pubblici.
Insomma, non solo la classe politica salentina ma anche quella regionale sono chiamati ad effettuare, all'unisono, le sacrosante istanze per il rilancio definitivo di un territorio che troppo spesso paga colpe attribuibili ad un immobilismo di salveminiana memoria.