La Svizzera ha definitivamente detto sì all'abbandono graduale dell'energia nucleare, aprendosi ad una nuova politica energetica, basata su un più consistente sviluppo delle fonti rinnovabili. Il referendum abrogativo, voluto dal partito di destra dell'Unione democratica di centro (Udc), mirava ad eliminare "Strategia energetica 2050", la recente revisione alla legge energetica, approvata dalla maggioranza del Parlamento e volta ad imprimere una svolta ecosostenibile alla politica energetica elvetica, anche attraverso la chiusura graduale delle centrali nucleari.

Un referendum storico

Tuttavia, le cose non sono andate secondo i piani per i promotori del referendum, che hanno dovuto invece accettare una netta sconfitta: il 58,2% dei cittadini svizzeri ha votato a favore della nuova legge, mettendo definitivamente fine al nucleare. Si tratta di una svolta storica per il paese, il cui 39% dell'energia elettrica prodotta proviene dal settore nucleare, con ben 5 centrali, aperte tra il 1969 e 1984.

Eppure nei cittadini svizzeri la voglia di cambiamento è stata più forte delle difficoltà che quest'ultimo avrebbe potuto implicare e su cui l'Udc ha tentato inutilmente di fare forza. Tanto che solo i 4 dei 26 cantoni della Confederazione gli elettori hanno rifiutato la nuova legge, tra i quali rilevante è la bocciatura di Argovia (51,8% di no), dove sono insediati gli impianti nucleari.

La Svizzera si apre a un futuro più 'verde'

«La Svizzera è finalmente entrata nel XXI secolo» ha dichiarato la deputata dei Verdi Ade'le Thorens, mostrando di essere soddisfatta del risultato ottenuto. È innegabile infatti l'entità della novità rappresentata da questo referendum nella storia del popolo svizzero, da sempre favorevole al nucleare.

Difatti numerosi sono stati i referendum a favore di un minor impiego dell'energia atomica bocciati dagli anni '70 in poi, ciò almeno fino al disastro di Fukushima.

Il catastrofico incidente nucleare, verificatosi nella città giapponese in seguito al tragico terremoto dell'11 marzo 2011, ha avuto un impatto mediatico tale da gettare nella popolazione svizzera, e non solo, i semi di un nuovo atteggiamento verso l'atomo, i cui pericoli hanno iniziato ad esercitare un peso sempre maggiore nell'opinione pubblica elvetica. La sconfitta di questo referendum abrogativo altro non è che la prima concreta conseguenza di questo nuovo sentire.