Sono passati 84 anni da quando è iniziata la produzione dei Lego e quattro generazioni di bambini, ma non solo, hanno giocato almeno una volta incastrando tra loro i piccoli pezzi colorati. La Lego ora annuncia la sua svolta verde: già da quest'anno molti dei pezzi che troveremo nelle scatole delle celebri costruzioni saranno realizzati utilizzando bio-plastiche.

Si comincerà con componenti flessibili come piante, foglie e cespugli con l'obiettivo di realizzare con plastiche eco-compatibili anche i famosi mattoncini. La svolta eco-friendly è iniziata già circa due anni fa quando l'azienda ha investito ben 155 milioni di euro per avviare le ricerche sui nuovi materiali.

Ha per questo assunto personale dedicato esclusivamente all'eliminazione degli sprechi nella produzione e allo studio di materiali ecologicamente compatibili sia dal punto di vista del prodotto che del packaging entro il 2030.

Oggi la Lego è finalmente giunta ad un primo importante risultato: entro quest'anno verranno prodotti i primi pezzi in eco-plastica che ritroveremo nelle scatole dei mattoncini colorati.

Costruiti per essere riciclati più volte

Tim Brooks, Vice Presidente del Gruppo danese, ha dichiarato che l'azienda è orgogliosa del risultato raggiunto e del fatto che i primi pezzi realizzati in plastica ecologica saranno nelle famose scatole Lego già da quest'anno. 'Questo è un primo grande passo nell'ambizioso impegno di fare tutti i mattoncini Lego utilizzando materiali eco-sostenibili', ha poi aggiunto.

Il materiale con cui si stanno già realizzando i primi elementi flessibili è un polietilene estratto dalla canna da zucchero, chiamato veg polietilene. Secondo Brooks i bambini e i genitori non noteranno alcuna differenza nella qualità o nell'aspetto dei nuovi pezzi, perché il polietilene a base vegetale mantiene le stesse caratteristiche di quello classico.

La nuova plastica realizzata utilizzando l'etanolo estratto dalla canna da zucchero risulta resistente come la plastica convenzionale, sostiene la Lego, ma essendo una bio-plastica può essere riciclato molte volte, anche se non è biodegradabile al 100%. Gli elementi realizzati con il nuovo materiale saranno per ora soltanto 1-2% della quantità totale di pezzi in plastica prodotti dalla Lego.

Un gioco tramandato di padre in figlio

Nonostante i mattoncini Lego non vengano quasi mai buttati, passando spesso di padre in figlio, la Lego si è comunque posta il problema dello smaltimento di questi quasi indistruttibili prodotti. Dal 1963 infatti sono realizzati utilizzando una plastica industriale robustissima a base di olio, nota con il nome di acrilonitrile-butadiene-stirene. Da qui l'idea della ricerca di un materiale alternativo che fosse eco-compatibile.

In materia di sostenibilità l'azienda danese si è sempre dimostrata attenta, raccomandando per esempio che i mattoncini non più utilizzati venissero passati ad altri o donati in beneficenza.

Il sostegno al WWF

Lego ha dichiarato i suoi obiettivi ecologici da raggiungere entro il 2030: eliminare tutti gli sprechi nella produzione e utilizzare materiali sostenibili in tutti i suoi prodotti e negli imballaggi.

Totalmente eco-sostenibile dal punto di vista energetico, fa uso esclusivo di energie alternative nella produzione riducendo così le emissioni di CO2. È membro infatti del RE100, una della maggiori associazioni a tutela dell'ambiente i cui partecipanti hanno l'obiettivo di raggiungere il 100% di uso di fonti rinnovabili di energia.

L'azienda è impegnata al fianco del WWF per la produzione di plastica in modo eco-compatibile e fa parte della Bioplastic Feedstock Alliance (Bfa) che promuove l'approvvigionamento eco-sostenibile delle materie prime per l'industria delle bio-plastiche. Lego ha per questo realizzato il Sustainable Materials Center, dove un team di studiosi ricerca materiali alternativi alla plastica che deriva dai combustibili fossili. L'obiettivo è quello di sostituire i venti tipi di plastica tradizionale usati nella produzione dei mattoncini con materiali eco-compatibili entro il 2030.