Oggi 28 dicembre 2019, a quattro giorni dal Capodanno, la Cometa 2l/Borisov raggiunge il perigeo,cioè il punto più vicino alla Terra; il giorno 22 dicembre, solstizio d'inverno e a quattro giorni dal Natale, ha mostrato, invece, la sua massima luminosità avendo raggiunto il perielio, il punto più vicino al Sole, il giorno 8 dicembre. Queste coincidenze tra momenti astronomici, date religiose e passaggi della Cometa interstellare hanno polarizzato l'attenzione e la curiosità non solo degli astronomi e degli astrofili ma di tutti, indipendentemente dall'età, rendendo l'atmosfera di queste feste natalizie unica e magica.
La Cometa 2l/Borisov ed il suo passaggio nel giorno del 28 dicembre
La Stella Cometa è da sempre un elemento simbolico che caratterizza il periodo natalizio, è la stella spendente che illumina i Re Magi nel loro cammino verso il Redentore. Quest'anno, ha avuto anche un significato astronomico visibile in questi giorni. La Cometa 2l/Borisov è un corpo celeste interstellare scoperto il 30 agosto 2019 dall'astrofilo G.Borisov con il suo telescopio privato in Crimea. È interstellare perché proveniente dall'esterno del nostro Sistema Solare e ne rappresenta il primo esempio nella storia dell'umanità.
Verosimilmente, la cometa è rimasta inattiva per miliardi di anni e poi avvicinandosi alla nostra Stella, è stata riscaldata dal suo calore e ha iniziato ad emettere gas e polveri che l'hanno resa luminosa e quindi individuabile. Questa notte del 28 dicembre è un'occasione unica e imperdibile per poterla ammirare perché sarà visibile ancora per poco tempo, prima che si diriga verso il sud del nostro emisfero dove sarà possibile osservarla fino alla metà del 2020. E' necessario dotarsi di un'adeguata strumentazione cioè un telescopio con uno specchio che supera i 20-30 centimetri di diametro, oppure effettuare una fotografia a lunga posa, ad esempio, con una reflex su un telescopio di dimensioni non così grandi.
In questo modo non si potrà vedere l'astro chiomato con i propri occhi e in tempo reale ma sarà possibile fotografare la sua coda. E'necessario collegarsi ad un sito specifico per ottenere le coordinate celesti, della cometa, che devono essere inserite nel computer del telescopio.
Il solstizio d'inverno e la stella cometa
Durante i giorni che precedono il Natale il momento astronomico maggiormente ricco di significato, non solo scientifico, è il solstizio d'inverno. Nell'emisfero settentrionale è il giorno con il dì più breve e la notte più lunga dell'anno che, quest'anno, il 22 dicembre, è stata rischiarata dalla cometa 2l/Boris,visibile solo con il telescopio. La caratteristica del solstizio è dovuta all'inclinazione dell'asse terrestre di 23 gradi e 27 primi ( 23°27')sul piano dell'eclittica, il piano dove orbita il pianeta.
In questo punto d'inclinazione, il Sole raggiunge la sua misura di declinazione minima nel suo moto, apparente, lungo l'eclittica, cioè il percorso apparente che compie in un anno rispetto alla sfera celeste. E' un percorso apparente perché nel sistema di riferimento copernicano è la Terra a muoversi attorno alla sua Stella che, invece, è ferma; rispetto alla sfera celeste perché noi osservatori che ci muoviamo insieme al Pianeta che abitiamo, abbiamo la percezione che a spostarsi sia il Sole e non la Terra. Le rigide temperature, di questo periodo, portano ad affermare che con il solstizio di dicembre entri l'inverno. Esse non dipendono dalla distanza dal Sole ma dall'inclinazione dei raggi solari che a causa della posizione dell'asse terrestre raggiungono la Terra in modo obliquo e radente rispetto a ciò che si verifica in estate , con riferimento allo stesso emisfero.
A noi osservatori sembra che il Sole tramonti e risorga dalla stessa posizione, sembra, cioè, che "faccia una pausa" rispetto all'equatore celeste. Per questo motivo il 22 dicembre è chiamato solstizio, da sol che significa sole e da sistere che significa stare fermo. L'oscurità in cui apparentemente precipita la nostra Stella è solo temporanea perché già nei giorni seguenti sperimentiamo un allontanamento dai valori minimi dell'irradiamento solare. Per questo sembra che il Sole torni a risplendere quasi contemporaneamente. Gli antichi Romani celebravano nei giorni del solstizio d'inverno (dal 17 al 23 dicembre)la festa d'inverno, cioè, la festa del Sol invictus che alcuni studiosi considerano l'origine pagana del Natale.
E questo, in parte, è il significato che anche noi attribuiamo al Natale. Dunque il giorno più corto dell'anno è anche il giorno in cui inizia un periodo che per molte civiltà, nel corso della Storia, è stato sinonimo di rinascita e prosperità pur anticipando i mesi più freddi dell'anno. Infatti un'altra percezione solo apparente del solstizio d'inverno è che sia il giorno più freddo dell'anno. E' solo apparente perché, in realtà, avviene un gap temporale tra il momento in cui l'irradiamento solare è minimo e il momento in cui percepiamo effettivamente il freddo. Nel nostro emisfero, ad esempio, le temperature atmosferiche raggiungono valori minimi nei primi mesi dell'anno. Il motivo è dovuto alla capacità degli oceani terrestri di trattenere parte dell'energia solare assorbita e di rilasciarla in modo graduale.