Era dall'edizione del 2003 che la Juve non entrava a far parte delle 'top four' della più importante competizione europea per club, anno in cui perse la finale di Manchester ai rigori contro il Milan di Ancelotti (approdato anche lui in semifinale col Real). La Juve centra l'obiettivo pareggiando per 0-0 in casa del Monaco, dopo 90 minuti di grande sofferenza. Gli uomini di Allegri pagano per via di un approccio un po' troppo molle e molti errori tecnici in fase di disimpegno: una certa superficialità derivata forse dal troppo ottimismo venutosi a creare dopo la vittoria dell'andata.
Primo tempo difficile
Nonostante la squadra di Jardim fosse apparsa piuttosto stanca nelle ultime uscite in campionato, ieri sera si è dimostrata davvero tonica e decisa, con un asfissiante pressing che ha creato tanti problemi alla Juve, che di fatto non ha costruito alcuna azione degna di nota.
La partita comincia subito male per una delle colonne juventine, Giorgio Chiellini, che dopo neanche 50 secondi di gioco perde palla a seguito di una scivolata e si fa ammonire per aver fermato il pallone con un braccio. L'episodio condiziona il giocatore portandolo a commettere molti errori d'impostazione. Ma non è l'unico bianconero a non essere in serata: parecchi errori vengono commessi anche da Pirlo, insolitamente impreciso e frettoloso nelle giocate, e Tevez, apparso poco brillante e lucido. Seppur nettamente superiori sul piano atletico, i monegaschi però non creano particolari pericoli a Gigi Buffon: l'unica occasione degna di nota è una conclusione dalla distanza del giovane talento Kondogbia, terminata tranquillamente tra le braccia del numero 1.
Per il resto il gioco del Monaco è contrassegnato da grande aggressività in fase di non possesso e uno sterile possesso palla quando si tratta di costruire. La Juve riesce ad affacciarsi in avanti solo alla fine della prima frazione con una conclusione di Tevez che finisce larga di centimetri dalla porta di Subasic.
Stesso copione nel secondo tempo
La ripresa inizia con lo stesso tema tattico che aveva caratterizzato i primi 45 minuti.
Le buone notizie per la Juve arrivano dalla retroguardia: Chiellini, ripresosi dopo l'errore iniziale, Bonucci e Barzagli, insieme con Buffon, si dimostrano i migliori in campo per distacco, disputando una partita esemplare, ordinata e attenta, senza la benché minima sbavatura. Vani sono i tentativi di Jardim di inserire Berbatov e altri uomini offensivi, perché continuano a non arrivare pericoli per la porta juventina.
Anzi, è la squadra di Allegri ad andare vicina al vantaggio con una punizione dai 30 metri di Pirlo che scheggia l'incrocio dei pali. Alla fine però il punteggio rimane invariato e la Juve può ora godersi la gioia del traguardo raggiunto.
Una considerazione finale
Lo 0-0 è forse il risultato più giusto, perché evidenzia le peculiarità delle 2 squadre: da un lato abbiamo una Juve solidissima, che concede poco o niente all'avversario e che subisce pochissimi gol, a dimostrazione anche del livello dei suoi interpreti difensivi; dall'altro abbiamo un Monaco che mette in luce i suoi giovani talenti e una freschezza fisica a tratti dominante, ma che è povera in zona gol: poche occasioni e poche reti, non a caso è il peggior attacco dell'intera competizione.
I francesi, però, vantano anche un'ottima fase difensiva: al di là delle pochissime occasioni che la Juve ha costruito in 180', questa sera il primo corner per i bianconeri è arrivato solo all'80°. Chissà che questa non possa essere l'annata giusta per la Juve e per tutto il calcio italiano, pensando un po' anche a Berlino, il cui cielo si tinse d'azzurro in una notte d'estate di 9 anni fa.