Ieri a Pescara sono stati sorteggiati e pubblicati i calendari della prossima serie B, una parvenza di normalità che però non fa assolutamente il paio con quella che è la situazione reale del campionato cadetto. Al posto di due squadre (Teramo e Catania, che dovrebbero essere rimpiazzate da Ascoli Picchio e Virtus Entella) sono stati infatti utilizzati dei segnaposto, X e Y, che verranno rimossi soltanto dopo le sentenze di appello che dovrebbero retrocedere definitivamente gli aprutini e gli etnei. 

Una situazione paradossale, soprattutto per gli abruzzesi, che hanno subito la punizione più pesante da una giustizia sportiva che, almeno secondo i giornalisti sportivi più importanti del nostro Paese, si sarebbe dimostrata ancora una volta debole con i forti e forte con i deboli.

Più che il caso Catania, a far discutere sarà il caso Teramo

Come abbiamo affermato in apertura, a dar discutere (nel caso in cui fosse confermata la pesantissima sanzione) sarà il caso Teramo.

Un processo sommario, durante il quale non è stato dimostrato il coinvolgimento del patron dei biancorossi, Luciano Campitelli, che condanna comunque gli abruzzesi ad una serie D che potrebbe voler dire anche la scomparsa dal calcio per un club con 102 anni di storia e che negli ultimi 7 anni era riuscito a tornare dall'inferno della Promozione al calcio che conta. 

Fatta eccezione per i tifosi dell'Ascoli Picchio, la società che beneficerebbe dall'eventuale condanna del Teramo, gli umori che si respirano sui Social Network e sui giornali sportivi sembrano unanimi: nei confronti del Teramo si starebbe consumando l'ennesimo caso di ingiustizia sportiva, nei confronti di una squadra che più per le sue colpe oggettive, pagherebbe per il suo scarsissimo peso politico in Lega e per un bacino di tifosi (e di potenziali abbonati SKY) che è decisamente inferiore per numeri a quello dell'Ascoli Picchio.

Cosa ne sarà dei 6 club coinvolti nel caso Catania?

A completare un quadro assolutamente paradossale c'è anche la situazione dei sei club che avrebbero combinato le gare con il Catania. La giustizia sportiva non è in grado di garantire infatti condanne prima dell'inizio dei campionati e dunque le società coinvolte finiranno per scontare qualche punto di penalizzazione a campionato in corso, mantenendo però la categoria (e gli introiti che ne conseguono). 

Una situazione semplicemente assurda, soprattutto se paragonata con quella dei teramani, che dopo aver stravinto un campionato si ritroverebbero a subire la condanna più pesante in una Serie B dove più di un quarto dei club sta aspettando la mannaia della giustizia sportiva.