Pogba è entrato nel mirino di critica e addetti ai lavori dopo l'Europeo di basso profilo disputato. A sparare a zero ha iniziato Gary Lineker, uno abituato a dare giudizi azzardati, poi è stata la volta dell'ex attaccante del Liverpoool Robbie Flower e di Harry Redknapp. Alla fine, anche i suoi connazionali gli hanno voltato le spalle. Emmanuel Petit, uno che ha giocato, segnato e vinto una finale dei mondiali contro il Brasile, non ci ha pensato due volte ad attaccare lo juventino: "Cento milioni per Pogba?
Uno spreco di soldi", ha dichiarato l'ex Arsenal. Il dibattito è aperto, ma, in mezzo a questo marasma c'è il mercato. Mino Raiola, procuratore di Pogba, non sa più che pesci prendere: un giorno dice che il giocatore parte, un altro che è pronto a rinnovare con la Juventus. Proprio la società bianconera è la più felice della situazione. Allegri sarebbe ben felice di tenere Paul (che ha solo 23 anni) un altro anno.
Tutti contro Paul
Sulla valutazione che si fa di Pogba si discute da tempo. La Juventus in questi anni ha alzato l'asticella delle richieste fino a chiedere numeri a tre cifre per il suo giocatore.
Prima che finisse l'Europeo, sembrava che il Manchester United fosse vicino a riprendersi il giocatore (che Ferguson si lasciò scippare da Marotta a costo zero quattro anni fa) mettendo sul piatto 123 milioni di euro. Dopo la finale di Saint Denis, però, si è aperto il processo a Pogba, scatenando un pandemonio mediatico soprattutto inerente la valutazione del cartellino del giocatore. Robbie Flower, ex attaccante del Liverpool, riprendendo la notizia del possibile sbarco del francese allo United per una cifra monster aveva così commentato: "100 milioni per Pogba! Dai, mi dispiace, ma è decisamente sopravvalutato". In effetti, dopo la finale, non vi è stato più alcun rumors sull'affare Pogba-Manchester e lo stesso Raiola, si è affrettato a mettere acqua sul fuoco, affermando che il giocatore avrebbe potuto rinnovare il contratto con la Juventus.
Paul non brilla
In effetti, Pogba ha giocato un Europeo assolutamente sotto tono.
A sua difesa va detto che Deschamps lo ha schierato in un ruolo, quello di mediano davanti alla difesa, non adatto alle sue caratteristiche. Di certo, gli attacchi ricevuti, ultimo quello di Petit, non devono aver fatto piacere a Paul, uno, però, capace di rispondere agli attacchi sul campo. Piaccia o no, ai mondiali in Russia sarà ancora lui il leader della Francia. La Juventus sarebbe ben felice di tenerlo un altro anno, a dispetto delle manovre di Raiola che non vede l'ora di incassare una ricca commissione dal trasferimento del francese.