Il diciottesimo turno di Lega Pro non ha regalato particolari ribaltoni in coda alla classifica, ma è servito ancora una volta a ribadire la situazione non facile di tre squadre che rappresentano città importanti e con una storia calcistica alle spalle di grande livello. Questa Lega Pro, però, è una giungla dove l'organizzazione di gioco, la capacità di programmare e, ovviamente, la disponibilità economica fanno la differenza e il blasone può essere un'arma a doppio taglio.
In coda alla classifica a far compagnia alla Vibonese ci sono tre squadre che appartengono al lotto delle nobili decadute ma che, in un modo o nell'altro, sono in difficoltà.
Il Messina (15 punti in classifica)
La squadra di Lucarelli, nel finale, ha conosciuto l'ennesima sconfitta in campionato. E' la terza consecutiva in sette giorni ed ha fatto sprofondare i peloritani al penultimo posto in classifica. Il rendimento giallorosso non può essere considerato soddisfacente in generale, ma va sottolineato come i tre ko siano arrivati con una squadra in grande forma come il Melfi e altre due, come Lecce e Cosenza, di livello superiore per ambizioni ed organico.
E' penultimo. La vittoria manca dal 23 ottobre, ma la verità sul suo valore lo darà quello che ormai può essere considerato uno scontro diretto con la Vibonese. Le costanti voci attorno al futuro societario non aiutano a rasserenare un ambiente che meriterebbe maggiore stabilità.
La Reggina (15 punti)
E' probabilmente quella messa peggio. Non vince dal 9 ottobre, offre prestazioni che appaiono positive sotto il profilo della volontà ma che si caratterizzano per la difficoltà oggettiva nel trovare la via della porta e per delle amnesie difensive che spesso compromettono le partite. Da un periodo ormai lunghissimo o pareggia o perde. Senza qualche episodio favorevole (errori di portieri avversari e pareggi ottenuti a tempo scaduto), che per la verità suona un po' come una restituzione del credito avuto con la fortuna ad inizio campionato, gli amaranto sarebbero ultimi staccati, con un organico che manca d'esperienza e qualità offensiva.
All'orizzonte tre partite che possono segnare il futuro: a Pagani, in casa col Fondi e, soprattutto, a chiudere il 2016 il derby dello Stretto col messina. Poi arriverà gennaio e, senza rinforzi, questa squadra rischia seriamente di retrocedere.
Il Catanzaro (14 punti)
I giallorossi, hanno un punto in meno delle rivali, ma paradossalmente sembrano essere quelli messi meglio. L'avvento di Zavettieri, quarto allenatore stagionale dopo Erra, Spader e Somma, sembra aver dato robustezza tecnica ad un progetto che, in realtà, era già naufragato. Il pareggio di Caserta è un altro segnale che regala continuità dopo la vittoria sulla Vibonese. Le aquile, tra l'altro, senza la papera del portiere Grandi al 93' di un derby con la Reggina che avrebbero meritato di vincere sarebbero davanti agli amaranto. E, a piccoli passi, potrebbero trovare la via per risalire la classifica.