Non c’è più tempo da perdere: l’Inter non vuole farsi trovare impreparata, accelerando per la scelta del nuovo allenatore. Infatti, dopo un vertice a Roma al quale hanno partecipato Piero Ausilio, Walter Sabatini, Steven Zhang e, in collegamento dalla Cina, anche Zhang Jindong, si è deciso di rompere gli indugi: Luciano Spalletti sarà con molte probabilità il mister nerazzurro nella prossima stagione, dopo aver definitivamente superato nelle preferenze Antonio Conte, che comunque darà una risposta definitiva solo dopo la finale di FA Cup del Chelsea contro l’Arsenal di sabato 27 maggio.

L’annuncio potrebbe arrivare già all’inizio della settimana prossima: si vuole partire subito con la programmazione e con un mercato congeniale al nuovo tecnico, per evitare gli errori del recente passato, quando alcuni nuovi acquisti sono stati “subiti” da Mancini e De Boer.

Le ragioni della scelta di Spalletti

Ma come si è arrivati alla scelta di Spalletti? I giornali provano ad elencare i fattori che hanno portato a questo improvviso cambio di rotta: innanzitutto il tecnico di Certaldo non ha nessun vincolo contrattuale con la Roma, quindi potrà mettersi subito a disposizione dell’Inter, senza pesanti clausole da pagare o ulteriori attese, come nel caso di Conte.

Secondo motivo, non meno importante, è la profonda conoscenza del campionato italiano di Spalletti: il flop di De Boer ha fatto comprendere a tutti che inserire un allenatore anche valido, ma completamente all’oscuro della nostra realtà, è troppo rischioso per un ambiente come quello nerazzurro. Ma il nuovo mister ha dalla sua parte anche un profilo professionale che la dirigenza nerazzurra cercava: amante del bel gioco, esperto di tattica e capace di schierare formazioni flessibili, tutte caratteristiche ritenute fondamentali nel calcio moderno.

Pregi e difetti del nuovo allenatore

Infine ha pesato l’alta media di 2,32 punti a partita fatta registrare con la Roma da quando è tornato, nonché la sua capacità di centrare sempre l’obiettivo della qualificazione alla Champions League con le squadre che allena.

Un allenatore capace, anche se con la fama di “eterno secondo”, smentita dal suo palmares che vede due Coppe Italia e una Supercoppa con la Roma, per non parlare dei due campionati, una Coppa di Russia e una Supercoppa russa, conquistati alla giuda dello Zenit San Pietroburgo. Più problematico l’altro difetto riconosciuto a Spalletti: il carattere poco simpatico e accomodante, che potrebbe portare ulteriori tensioni in un ambiente notoriamente difficile come quello nerazzurro. Per cercare di porre qualche rimedio a questo suo limite si pensa ad una campagna acquisti che porti a Milano diversi giocatori di esperienza e professionalità collaudata, nonché alcune vecchie conoscenze dell'allenatore (un sogno su tutti: Nainggolan). Infatti, tra arrivi e partenze, si prospetta una sessione di Calciomercato molto movimentata per i nerazzurri.