Bisognerà far calmare le acque per ripartire da zero e portarsi già in avanti con la testo verso Euro 2020. Sono questi gli obbiettivi che la Figc, capitanata sempre da Carlo Tavecchio, che ha deciso di non dimettersi, deve prefiggersi.
Un cambio di rotta radicale che passa inevitabilmente anche dalla guida tecnica: dopo l'esonero arrivato ieri e tanto aspettato di Gian Piero Ventura, gli Azzurri sono pronti ad accoglier il nuovo commissario tecnico, chiamato a rifondare una squadra che ha perso molte delle sue certezze, dopo l'eliminazione dal mondiale.
Carlo Tavecchio, anche per cercare di calmare le acque intorno a lui, pare abbia individuato l'uomo giusto per la panchina della Nazionale.
Si tratta di Carlo Ancelotti, esonerato di recente dal Bayern Monaco, ma con un bottino di trofei davvero invidiabile.
Ancelotti CT: come cambia l'Italia?
Gli azzurri dovrebbero, secondo le prime voci, accogliere Carlo Ancelotti a breve. Il suo non sarà un compito semplice: rifondare è il dictat che lui e la Federazione dovranno imporsi. L'ex allenatore del Milan ha però bisogno di certezze, senza le quali non accetterebbe un incarico tanto prestigioso e, allo stesso tempo, complicato.
L'Italia, però, con un uomo vincente come Ancelotti è destinata a cambiare: nella sua carriera, Carlo ha sempre dimostrato quel carisma necessario a coinvolgere la squadra.
Un allenatore moderno che è sempre riuscito a tenere compatto lo spogliatoio, sopratutto nelle sue vincenti esperienze al Milan e al Real Madrid.
Soprattutto, Ancelotti è chiamato a insistere sui giovani, dopo l'addio di senatori come Gigi Buffon, Andrea Barzagli, Daniele De Rossi e (forse) Giorgio Chiellini.
Ancelotti CT sulla scia di Antonio Conte
Tavecchio ha già in mente un operazione simile a quella che fece sedere sulla panchina azzurra Antonio Conte: far pagare lo stipendio del CT grazie allo sponsor della nazionale.
I due tecnici italiani hanno qualcosa che li accomuna: quando Conte arrivò sulla panchina dell'Italia, gli azzurri erano stati eliminati dal mondiale del Brasile e anche allora le polemiche non erano mancate.
Quella volta, però, mister cesare Prandelli decise di dimettersi.
Antonio Conte portò agli Europei una squadra senza i favori del pronostico, priva del talento di Verratti, Immobile e Belotti. Una formazione diversa, sicuramente meno dotata tecnicamente di quella attuale. Il compito di Conte fu complesso sia da un punto di vista psicologico che tattico.
Lo stesso dovrà fare Carlo Ancelotti, qualora accettasse questa prestigiosa panchina. Una Nazionale da risollevare, una nazione da riavvicinare alla maglia azzurra e un sistema da rifondare: questi gli obbiettivi, per continuare a sognare le tante notti magiche che abbiamo già vissuto.