180 minuti di battaglia non sono bastati alla nazionale italiana per battere la Svezia e andare in Russia a giocarsi il mondiale. Demeriti? Sfortuna? Con il senno di poi è facile parlare. Ciò che resterà nella mente dei tanti appassionati che ieri, dallo stadio o dalla televisione, hanno seguito la nazionale, saranno le lacrime dei giocatori dopo il triplice fischio. Tra questi non poteva mancare lui: il capitano, Gianluigi buffon. Nell'intervista a bordo campo, Gigi ha annunciato il suo ritiro dalla nazionale tra le lacrime, auspicando un futuro migliore per il nostro calcio.
Una carriera decennale con l'azzurro nel cuore
Parlando di Italia non si può non pensare a Buffon: una storia che il portiere della Juventus ha vissuto dall'Under-15 alla Nazionale Maggiore, con la prima convocazione ottenuta da Cesare Maldini nel 1997. Il suo esordio in azzurro lo fa a 19 anni, il 29 ottobre dello stesso anno. Si gioca a Mosca, in Russia (sarà un caso), proprio contro i padroni di casa, gara valida per le Qualificazioni ai Mondiali di Francia del 1998. Il suo primo mondiale sarà proprio questo: venne convocato dal CT come terzo portiere, dietro ad Angelo Peruzzi e Gianluca Pagliuca. Sotto la guida tecnica di Dino Zoff, Gigi Buffon comincia a diventare un punto fisso del panorama calcistico di casa nostra, disputando il campionato mondiale del 2002 in Corea e Giappone e l'Europeo del 2004 in Portogallo.
L'anno magico: 2006, tra ricordi e amarcord
L'anno in cui Gian Luigi Buffon consacra la sua carriera nella nazionale azzurra è il 2006, anno del Mondiale in Germania. Quella degli Azzurri fu una cavalcata incredibile che li portò a trionfare in finale contro la Francia ai calci di rigore. Per Buffon, quello fu l'unico mondiale vinto con la nazionale.
Le due edizioni successive (nel 2010 in Sud Africa e nel 2014 in Brasile), videro l'Italia uscire clamorosamente alla fine della fase a gironi.
Quello del 2018, per Gigi Buffon sarebbe stato in caso di qualificazione il sesto mondiale consecutivo, con il quale avrebbe abbattuto ogni record. Nella grande carriera di Buffon in nazionale è difficile dimenticare le ottime prestazioni agli Europei del 2012, in cui l'Italia perse malamente la finale con la Spagna, e a quelli del 2016, dove la nazionale di Antonio conte dovette arrendersi alla Germania solo ai calci di rigore
Grazie Gigi!
Si chiude dunque con uno 0-0 la carriera di un grande giocatore, nonché grande uomo.
Si chiude nel modo meno voluto, meno desiderato. Una eliminazione che costa caro a tutto l'universo azzurro. Buffon lascia dopo 20 anni di carriera, ricca di successi e grandi soddisfazioni. L'umiltà che lo ha sempre contraddistinto è riuscito a dimostrarla fino alla fine. Per chi è riuscito ad ammirare le sue prodezze e il suo impegno non resta che dire: ."Grazie Gigi".