Ormai è qualche anno che lo si dice ma questa sembra proprio la volta buona: l’Arsenal e Arsène Wenger sono destinati a dirsi addio a fine stagione e il club inglese si sta muovendo per cercare il sostituto del tecnico francese. I nomi che girano sono di quelli che fanno rumore, anche se per ragioni diverse: Carlo ancelotti e Thierry Henry, il primo allenatore di fama internazionale, l’altro ex-giocatore e leggenda vivente dei Gunners.
Con Ancelotti si va sul sicuro
Scegliere il tecnico italiano sarebbe l’opzione più sicura per tornare a vincere con continuità dopo molti anni in cui lo si è fatto un po’ a singhiozzo.
L’ultimo trofeo è la FA Cup (la coppa d’Inghilterra) vinta la passata stagione ai danni del Chelsea di Conte, un’annata che ha segnato però anche l’assenza della squadra londinese dalla Champions League odierna - a causa di un quinto posto nel campionato inglese – e la cosa sembra destinata a ripetersi anche quest’anno (al momento Wenger e i suoi sono sesti in classifica, a 10 punti dal quarto posto) a meno di un difficile successo in Europa League.
Inoltre Wenger è alla guida dell’Arsenal da ormai 21 anni per cui è anche normale andare alla ricerca di una ventata di novità e Carlo Ancelotti si porta dietro una reputazione da grandissimo allenatore, costruita anche grazie ai 20 trofei conquistati in carriera, tra cui spiccano ovviamente le tre Champions, ma soprattutto il grande desiderio di tornare in Premier League e la sua condizione da ‘svincolato’(anche se tecnicamente è ancora sotto contratto con il Bayern Monaco). Insomma la sua sembra davvero la scelta più logica, non solo per tornare a essere una squadra che lotta per vincere ogni competizione ma anche per diventarne la favorita.
Con Henry si sogna
La scelta di affidare la panchina a Thierry Henry è senza dubbio molto affascinante: lui è tuttora il miglior cannoniere della storia dell’Arsenal (228 gol) e ha fatto parte della squadra degli invincibili (49 partite di campionato senza sconfitte, tra il maggio 2003 e l’ottobre 2004).
È ovviamente un idolo dei tifosi e si è detto più che disponibile a intraprendere questa strada qualora gli venisse chiesto.
Ripercorrerebbe le vie di Guardiola o, per citare esempi di casa nostra, quelle di Simone Inzaghi e Gattuso, anche se c’è da dire che tutti e tre avevano già avuto esperienze da allenatore prima di arrivare a guidare la loro squadra del cuore, anche solo come tecnici di formazioni giovanili, mentre per il francese questo sarebbe il primo incarico in assoluto. Ciò potrebbe comunque non rappresentare un grosso problema per l’eventuale futuro tecnico dato che all’Arsenal sono abituati a puntare sui giovani e Henry lo sa bene dato che arrivò a Londra dopo una stagione non certo positiva alla Juventus.
Con lui la società andrebbe verso un profilo che significherebbe continuità perché manterrebbe vivo quel senso di appartenenza che un tecnico ‘esterno’ difficilmente riuscirebbe a trasmettere, ma anche per quanta riguarda lo stile di gioco: uno stile offensivo, fatto di passaggi rapidi e in cui domina l’estetica, che Wenger insegna da anni e che Henry, visto il suo passato da attaccante, di ‘allievo’ dell’attuale allenatore dei Gunners e avendo giocato nel Barcellona di Guardiola, ha tutte le qualità per portare avanti.