L'obiettivo più imminente è di chiudere la stagione con una vittoria davanti ai tifosi. L'allenatore del Genoa, Davide Ballardini, pensa soprattutto alla sfida di domenica prossima contro il Torino, ma allo stesso tempo comincia a valutare le possibili strade tattiche per la nuova stagione. Divertire e divertirsi, questa è l'idea. Campagna acquisti permettendo. Il tecnico dei rossoblu è in contatto costante con la società e ha già dato alcune indicazioni per il prossimo mercato.
Sintonia buona con il direttore generale Giorgio Perinetti, che in queste ultime settimane ha portato avanti il lavoro di scouting per rafforzare la squadra.
Due moduli per il Genoa del futuro, uno sarebbe rivoluzionario
Ballardini è certo di voler cambiare modulo e vorrebbe partire da una difesa a quattro uomini. Il concetto fondamentale per lo sviluppo del gioco in mente dal ravennate prevede un centrocampo di qualità, capace di gestire un attaccante in più. Ma tra le idee del mister genoano c'è anche la possibilità di rimanere a tre dietro, a patto che riesca a sviluppare il metodo tattico dei rombi sovrapposti.
Un'ipotesi letta sulle pagine de Il Secolo XIX, che riporta l'illuminazione che Ballardini avrebbe avuto studiando Marcelo Bielsa: "Quando non allenavo lo osservavo molto, era già stato utile a Guardiola. Mi piacciono le sue idee di calcio,ma soprattutto come riesce a trasmetterle alla squadra e come coinvolge i ragazzi. Gli allenamenti sono brevi, intensi e diversi". E l'ex commissario tecnico argentino puntava tutto su un innovativo 3-3-1-3. Un modulo apparentemente ultra offensivo, ma in grado di garantire equilibrio tra i reparti se applicato con precisione, generosità e tenuta atletica.
Dalle parole di Ballardini, sembra che il Genoa del futuro possa tentare di intraprendere questa nuova strada tattica: "E' un modulo che mi piace molto perchè è completo.
Ci sono tre giocatori che difendono, i centrocampisti che permettono profondità e ampiezza. Uno di loro può spostarsi verso l'esterno e quello dietro le punte che coordina il gioco. I tre attaccanti danno verticalità ma anche larghezza. Le ali non stanno nè in linea con l'attaccante ma nemmeno con il trequartista. Restano tra centrocampo e attacco, quindi permettono la creazione dei due rombi".
Entusiasmo tangibile negli occhi di Ballardini, chissà se deciderà davvero di sperimentare questo modulo col suo Genoa in vista del nuovo anno.