Il presidente del Milan Li Yonghong è arrivato in Italia per discutere ed a sua volta accelerare alcune questioni riguardo alla situazione economica del suo club rossonero.
Giunto in gran incognito, avrebbe incontrato l'amministratore delegato Marco Fassone per parlare del rifinanziamento col fondo americano Elliott, il quale sarebbe pronto a prendere il controllo del club a scadenze terminate.
Infatti sta andando in scena una delle più grandi contese finanziarie della storia del club, da una parte Yonghong Li ed i suoi uomini di fiducia, dall'altra Elliott con i suoi collaboratori.
Dal rifinanziamento al Uefa, le questioni principali di Yonghong Li
Gli argomenti di Yonghong Li riguardano precisamente la sua holding, il rifinanziamento con il fondo americano e l'Uefa, che potrebbe addirittura escludere il Milan dalle coppe europee per uno o più anni.
Il primo punto riguarda la Rossoneri Sport Investment Luxembourg, ossia l'holding veicolo lussemburghese che ha rilevato il 99,93% del club di Via Aldo Rossi.
Il secondo ordine del giorno si rivolge al compito di questa azienda, che acquisisce le prestazioni di una società o impresa a Lussemburgo od in altri paesi ed eventualmente di gestirle, proprio come sta accadendo al Milan.
Il terzo focus riguarda il famigerato rifinanziamento con il fondo americano Elliott, agenzia d'affari che ha concesso il prestito ponte di 303 milioni di euro per risanare il debito (180 per la proprietà Li, 123 per il club).
Il quarto punto parla della sentenza che l'Adjudicatory Chamber dell'Uefa emetterà nei confronti del Milan entro e non oltre il 15 giugno (questo è anche uno dei chiari motivi per cui il club di Gattuso non sta facendo mercato).
L'ultimo argomento riguarda invece le possibili sanzioni che l'Associazione Calcio Milan riceverà, dall'esclusione dalle coppe europee per uno o più anni al blocco del mercato, passando per la limitazione della rosa.
E se il Milan passasse ad Elliott in caso di mancato rifinanziamento?
Al momento dell'acquisizione del Milan da parte di Li (aprile 2017), lo stesso 48enne ha chiesto un prestito ponte al fondo americano Elliott al fine di accelerare la trattativa con Fininvest, holding gestita da Silvio Berlusconi.
Inoltre pare che questo fondo abbia già sondato il terreno in caso di mancato risanamento del debito e per preparare già un nuovo management, in vista anche di una futura vendita ad un nuovo acquirente.
In questo caso verrebbe coinvolto anche l'amministratore delegato Marco Fassone, che potrebbe essere silurato per far posto ad un nuovo nome, che tutt'ora non c'è.