Il Milan sembrava ormai proiettato alla programmazione della prossima stagione. Il sesto posto ottenuto con la vittoria sulla Fiorentina sembrava essere la base di partenza per una futura stagione che, attraverso dei correttivi alla rosa, avrebbe dovuto riportare i rossoneri nelle condizioni di tornare a lottare per arrivare tra le prime quattro. L’estate, però, non è iniziata sotto i migliori auspici, per via del no al settlement agreement.
Milan: attesa pericolosa
I piani vengono complicati in maniera decisa, perché comunque vadano le cose ci sarà da aspettare.
Almeno fino a metà giugno non si riuscirà a sapere quelle che saranno le sanzioni comminate nei confronti dei rossoneri. La punizione potrebbe anche essere l’esclusione delle coppe ed è questo il motivo principale per il quale, fino ad allora, sarà difficile fare mercato. Sia perché andranno conosciute quelle che saranno le potenzialità economiche, evidentemente dipendenti anche dalla partecipazione o meno all’Europa League, sia perché ogni giocatore potrebbe fare valutazioni diverse nel caso in cui sapesse di un Milan al di fuori delle manifestazioni continentali. Tra l'altro, come pena, il Milan potrebbe ricevere anche il blocco del mercato.
Milan: l'Uefa da convincere
Quello di Fassone e Mirabelli nel prossimo mese sarà un ruolo delicato.
Occorrerà convincere praticamente quanti gravitano attorno all’ambiente milanista che la posizione della società è ancora credibile. Lo dovranno fare davanti ai tifosi, davanti ai calciatori che sono attualmente sotto contratto e soprattutto nei confronti degli agenti dei calciatori che venivano considerati vicini a vestirsi di rossonero.
Non sarà facile, eventualmente, imbastire nuove trattative con altri soggetti. Così come non sarà facile far cambiare idea riguardo alla solidità economica del club che potrebbe anche subire il blocco del mercato. L’Uefa non è convinta della proprietà cinese coinvolta in diverse vicende poco chiare, né di quella che potrebbe essere un’eventuale consegna al Fondo Elliot.
A finire sotto la lente d’ingrandimento dell’Uefa ci sarebbero anche i paventati e futuribili ricavi in Oriente. C'è sicuramente una certa apprensione da parte del popolo rossonero che, forte di un blasone e di una storia con pochi eguali nel mondo, non avrebbe mai creduto di trovarsi di fronte ad una situazione che crea non poco imbarazzo. Le prossime settimane saranno decisive per capire se si potrà sbrogliare la matassa.