All'Allianz Stadium di Torino si è disputata la partita tra Juventus e Napoli, la più attesa e chiacchierata della stagione, che ha lasciato un'impronta a suo modo storico nel calcio italiano, dato che per la prima volta si è disputata prima la partita di ritorno e poi quella di andata.

Il recupero della terza giornata, dopo 90 minuti trepidanti di emozioni, vede trionfare la Juventus, che riesce a imporsi per 2-1 sul Napoli grazie al solito Cristiano Ronaldo (arrivato a quota 25 gol in campionato) e a Dybala.

I partenopei trovano la rete solo a fine partita grazie all'uomo più in forma del momento, il capitano Lorenzo Insigne, che come nella partita di ritorno giocata a febbraio, è stato glaciale dal dischetto.

Primo tempo di marca bianconera

Le motivazioni erano massime per entrambe le squadre, che però venivano da periodi nettamente differenti: il Napoli era reduce da quattro vittorie consecutive, mentre la Juventus aveva raccolto un solo punto contro il Torino.

La Juventus scende in campo con un canonico 4-4-2 con Danilo che ritorna nella posizione a lui più consona di laterale basso di destra con conseguente innalzamento del ruolo di Cuadrado, che va a sostituire Kulusevski da esterno destro, con Chiesa ormai padrone fisso della fascia sinistra e il ritorno di Rabiot a centrocampo al fianco di Bentancur.

Mossa (non tanto) a sorpresa con Buffon tra i pali, decisivo con alcuni interventi nel momento più difficile per la squadra nella ripresa.

L'inizio della partita è assolutamente avvincente, con le due squadre che viaggiano ad alto ritmo e costruiscono subito un'occasione pericolosa per parte, ma Ronaldo prima e Zielinski poi non riescono a concretizzare.

Gli uomini di Pirlo sembrano maggiormente più decisi degli avversari, padroni del campo per tutti i primi 45 minuti, con la squadra che riesce a trovare sempre i giusti tempi del pressing e con un dominio pressoché evidente sulle fasce, sia a destra con le continue sovrapposizioni di Danilo, sia a sinistra con Chiesa. Ed è proprio da un'ennesima giocata strabiliante di quest'ultimo che ha origine il gol del vantaggio bianconero: l'esterno della Nazionale si trova occasionalmente sulla destra, si fa beffe di due giocatori del Napoli e serve al centro dell'area un invitantissimo assist a Ronaldo, che dopo l'errore iniziale, stavolta è preciso ed efficace nel battere Meret al tredicesimo minuto.

Protagonista della prima frazione è però anche l'arbitro Mariani, il quale insieme al Var, si rende protagonista in negativo di due sviste clamorose, negando un rigore per parte e senza nemmeno ricevere supporto dallo strumento tecnologico.

Torna al gol la Joya

Nel secondo tempo la musica cambia, il Napoli aggredisce meglio e costringe la Juventus a difendere con più apprensione e si affida a sporadici contropiede che però Cuadrado prima e Chiesa poi non riescono a concretizzare.

Col risultato ancora in bilico e con un Napoli sempre più offensivo e spregiudicato, Pirlo opera al minuto 69 un doppio cambio, inserendo McKennie e Dybala, al rientro, al posto di Cuadrado e Morata apparsi decisamente stanchi e poco lucidi visto il momento delicato.

La scelta del giovane allenatore bianconero viene ripagata pochi minuti dopo, quando al minuto 73 Dybala riceve il pallone da Bentancur nei pressi dell'area partenopea ed è rapido nel controllare e calciare con un preciso tiro a giro di sinistro che s'insacca nell'angolo basso destro della porta di Meret. L'argentino trova così il terzo gol del suo campionato: una rete che dedica alla madre in occasione del compleanno.

Reazione azzurra tardiva

La squadra di Gattuso chiude la propria striscia positiva con una sconfitta maturata soprattutto nel primo tempo, dove la squadra è stata poco incisiva, ha sofferto la pressione della Juventus e non è riuscita a innescare Mertens e Lozano, ben coperti dalla retroguardia bianconera.

Decisamente meglio il Napoli visto nella ripresa, soprattutto dopo l'ingesso di Osimhen e Politano: il nigeriano è riuscito a creare diversi problemi a Chiellini e De Ligt ed è stato decisivo nel procurarsi il rigore trasformato da Insigne. Nella ripresa meglio anche Zielinski, più libero di inserirsi nelle maglie della difesa juventina e più efficace con le sue giocate di qualità.

Non si arresta, invece, la serie positiva di Insigne, arrivato a quota 15 gol in campionato (andato a segno in entrambe le partite con la Juve dal dischetto) e giocatore fondamentale da cui piedi scaturiscono le giocate più importanti e pericolose per la sua squadra. Anche se il suo gol arriva tardi e il risultato non cambia più: la partita finisce 2-1.

Grazie a questa preziosissima vittoria, la Juventus è ora da sola al terzo posto, con un punto di vantaggio sull'Atalanta quarta e a un solo punto di distanza dal Milan, secondo. Il Napoli invece è quinto, a -3 punti proprio dai bianconeri.