La Juventus, dopo la decisione del Collegio di Garanzia del Coni di annullare la penalizzazione di 15 punti per il caso plusvalenze con rinvio alla Corte Federale d'Appello, si ritrova momentaneamente con 59 punti, al terzo posto della classifica di Serie A, in attesa di nuove decisioni da parte degli organi competenti.

Sull'argomento ha parlato a Sportitalia Antonio De Rensis. Secondo l'avvocato c'è la possibilità che ai bianconeri venga comminata una nuova penalizzazione più bassa rispetto a quella inizialmente prevista a gennaio da parte della Corte Federale d'Appello.

L'avvocato Antonio De Rensis parla della sanzione che potrebbe decidere Corte Federale d'Appello sulla Juventus

'Ci sarà una nuova condanna, vedremo come: mi aspetto massimo 7 punti, si potrebbe arrivare anche a giugno, nuovamente al Collegio di Garanzia del Coni', sono state queste le dichiarazioni di Antonio De Rensis. L'avvocato ha inoltre aggiunto: 'Rimangono problemi importanti sul sistema calcio, quello più grave è alla radice'.

Più o meno sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso anche il direttore di SportItalia Michele Criscitiello, il quale in un tweet postato poco dopo la decisione del Collegio di Garanzia di giovedì pomeriggio ha scritto: 'Vi avevamo fatto anche un esempio.

Ed è andata proprio così. Film identico al processo tamponi per Lotito. La Corte Federale chiede 12 mesi, la palla passa al Coni che la rimanda al Corte Federale e dice di riformulare: i 12 mesi diventarono due. Uguale il tema Juve. Basta sostituire i mesi in punti'.

La Juventus attende novità anche sulla manovra stipendi

Intanto la Juventus è in attesa di capire quale sarà l'esito anche del procedimento sulla cosiddetta "manovra stipendi". A tal proposito lo scorso mercoledì 12 aprile la procura della FIGC ha notificato alla Juventus e ad otto ex dirigenti del club la "conclusione delle indagini" relative alla manovra stipendi (per le stagioni 2019-2020 e 2020-2021), ai compensi fittizi agli agenti e alle plusvalenze non ancora giudicate, partnership con altri club comprese.

Il capo di imputazione è - come per le "plusvalenze fittizie" - la violazione dell'articolo 4 che prevede l'obbligo di lealtà e correttezza sportiva. Non compare invece l’articolo 31 che disciplina accordi tra società e giocatori e che avrebbe, potenzialmente, comportato delle sanzioni ancora più pesanti.