In casa Inter continua fortemente a tenere a tenere banco l'ipotesi di una cessione della società: la proprietà cinese del club, capeggiata da Steven Zhang, è chiamata a una rapida decisione soprattutto in vista della scadenza di alcune pendenze debitorie in piedi con il fondo Oaktree, che le ha elargito un prestito da 300 milioni, diventati quasi 400 con gli interessi. La deadline per la restituzione del prestito scade nel 2014 e se verrà disattesa sarà direttamente Oaktree a diventare proprietaria dell'Inter.

Gli Zhang chiedono 1,3 miliardi di euro per vendere definitivamente le quote di maggioranza, con il nome di Thomas Zilliacus a figurare in cima alla lista dei possibili acquirenti da ormai qualche tempo.

L'imprenditore finlandese, tramite una diretta Twitch, avrebbe fatto intendere di essere disposto ad unire le forze con con Tamīm bin Ḥamad Āl Thānī proprietario di un fondo arabo che sarebbe da tempo interessato ad investire nel mondo del calcio europeo.

Sullo sfondo rimane l'interesse anche di Investcorp, che negli ultimi mesi pare però essersi raffreddato per non dire sfumato.

Ziliacus: 'Potrei generare molti introiti per l'Inter, mi vedrei come un custode'

Zilliacus e Al-Thani potrebbero dunque unire le forze per assicurarsi le quote di maggioranza dell'Inter e dar vita a un progetto molto ambizioso. L'imprenditore finlandese è uscito allo scoperto rilasciando a L'Interista un' intervista molto dettagliata sul tema partendo dall'interesse palesato per il Manchester United qualche tempo fa: "Parte tutto da un'offerta che ho fatto per il Manchester United, la scorsa primavera. A suo tempo, sono arrivato alla stessa conclusione cui deve essere giunto ora lo Sceicco Jassim Al Thani. Ovvero che i Glazer non erano seriamente intenzionati a vendere. Ad aprile ho comunicato che non sarei andato avanti nelle trattative.

La mia precedente offerta era ancora lì sul tavolo, ma li avvisai che non ne avrei fatte altre" ha dichiarato l'uomo d'affari e filantropo finlandese, residente a Singapore.

"A quel punto ho detto a Jassim: perché non uniamo le forze e facciamo un'offerta per un club migliore? Per me investire in un club di calcio non lo è una questione di immagine, per comprare trofei: alcune persone lo fanno per questo - ha proseguito - Per me è un qualcosa di più. Ho fatto parte del calcio per tutta la mia vita: sono stato un giocatore, un allenatore ed anche un proprietario. Amo il calcio e credo che la prima cosa da fare sia quella di cercare di migliorare il club, di anno in anno. L'Inter è nata nel 1908, esiste da molto più tempo prima rispetto a quando siamo nati tutti noi e ci sarà per molto tempo anche dopo la nostra morte. Mi vedo solo come un potenziale custode di un'istituzione".