La quarta vittoria consecutiva in campionato della Juventus con la Fiorentina ha regalato ai bianconeri un secondo posto in classifica in solitaria e grande merito di questo sorprendete risultato va dato al tecnico Massimiliano Allegri, un uomo capace di attingere totalmente alla rosa messa a disposizione dalla società e tramutando le lacune dei bianconeri in punti di forza.

Juventus, il secondo posto in classifica in solitaria porta un nome, quello di Massimiliano Allegri

Nella serata di ieri la Juventus si è messa elmetto e giubbotto addosso ed andata a vincere la temibile trasferta di Firenze con un secco quanto sofferto 1 a 0. Il gol di Miretti segnato solo al decimo minuto di gioco ha permesso ad Allegri di trincerare i suo in difesa, in un match che seppur a senso unico ha visto la Juventus ottenere la quarta vittoria consecutiva in campionato. Un risultato a dir poco sorprendente e che vede la rivalsa del "Corto muso" rispetto a tutti quegli amanti del giochismo che imputano ad Allegri un eccessivo difensivismo.

Un Allegri, che ha inoltre saputo plasmare la squadra anche di fronte ad una serie di problematiche di formazione evidenti: il calciatore simbolo del pragmatismo del livornese è probabilmente Weston McKennie, centrocampista statunitense ad un passo nella scorsa estate dal lasciare la Juventus e che ora è stato tramutato in un terzino destro dal tempismo difensivo e dalla tenacia sorprendente. Allegri, l'ha saputo catechizzare a proprio piacimento, convincendolo a spostarsi in una zona di campo molto delicata ed estremamente debilitante a livello muscolare, allontanandolo inoltre dalla porta avversaria. Un sacrificio non scontato e che fa capire l'empatia instaurata tra i calciatori ed il tecnico toscano.

Juventus, quando i comprimari fanno la differenza

Un altro elemento del comparto difensivo che nella partita tra Fiorentina e Juventus ha sorpreso per efficacia è stato Daniele Rugani: il difensore toscano, sceso in campo con il compito di sostituire un totem come capitan Danilo, ha risposto presente alla chiamata del suo tecnico Allegri, fornendo una prestazione di assoluto livello condita da alcuni salvataggi al cardiopalma. Un calciatore, Rugani, simbolo di una compattezza granitica che ha saputo create Allegri e che si dipana anche tra i cosiddetti comprimari. Lo stesso Miretti, spesso e volentieri schierato per scampoli di partita dall'allenatore livornese, ha messo impegno, corsa e segnato un gol che potrebbe risultare determinante ai fini della corsa per un posto nell'Europa che conta o chissà, anche per un duello scudetto con gli acerrimi rivali dell'Inter.