Del Piano Casa del governo Renzi fanno parte i bonus per i lavori di ristrutturazione dell'immobile per migliorarne l'efficienza energetica e quello per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici classe A+ o superiore. Ma esistono dei limiti ben precisi per il rimborso che è bene conoscere prima di fare il passo di richiedere un prestito finalizzato ai lavori in casa.

Prima di tutto il bonus per la ristrutturazione non può superare il 50% della spesa totale per i lavori. Può accedere al bonus mobili solo chi ristruttura anche casa: il primo quindi è condicio sine qua non per il secondo.

La previsione è quindi uno stimolo per rifare arredamento ed elettrodomestici nuovi nel momento in cui si ristruttura.

Anche il bonus mobili ammonta al 50% della spesa ma c'è anche un altro duplice limite. La spesa massima non può superare i 10 mila euro (ne consegue che il valore massimo del bonus è di 5 mila euro). Inoltre l'acquisto dei mobili deve comportare un esborso inferiore a quello per il lavoro di ristrutturazione. Facendo un esempio pratico chi spende 6 mila euro per ristrutturare casa avrà diritto al 50% del rimborso sui lavori e, nel caso di mobili nuovi, non potrà comunque superare il limite di tre mila euro di bonus anche se la spesa è stata maggiore. Ricordiamo inoltre che possono usufruire di questi bonus solo i contribuenti persone fisiche: ovviamente tutte le spese devono essere fatturate e datate (entro il 31 dicembre 2014) e i pagamenti devono essere tracciabili (bonifico bancario, postagiro o carta di credito). Rientrano nel novero dei mobili rimborsabili letti, materassi, comodini, poltrone ed elettrodomestici di classe A+ o superiore.