È arrivato per il governo Renzi il momento di fare i conti con una delle questioni più spinose dal punto di vista fiscale: l'evasione del canone Rai. L'approccio però non è solo di caccia agli evasori: non si può negare che questa tassa sia la più odiata e contestata dai contribuenti (e la sua abolizione è peraltro uno dei punti di forza del programma del Movimento 5 Stelle). Occorre quindi una riforma del canone che ne modifichi il presupposto rendendola meno ostica.

L'obiettivo dichiarato è quella di abolire del tutto l'evasione del canone non lasciando margini di azione agli evasori.

Ad oggi, secondo i dati resi noti da Antonello Giacomelli, nuovo sottosegretario alle Comunicazioni, il 27% delle famiglie non paga il canone Rai. Un'evasione che allo Stato è costata 1,7 miliardi tra il 2010 e il 2015.

Canone Rai flessibile: calcola quanto pagherai

Per il 2014 il canone Rai ha avuto un importo fisso di 113,50 euro (fatta eccezione per i nuclei in povertà esenti). La riforma invece punta a rendere proporzionale la tassa ai consumi, ovvero alla capacità di spesa delle famiglie. In questo modo si cerca di avvantaggiare le famiglie in difficoltà. Qualche giornale aveva creato titoli ad effetto lasciando intendere che l'importo sarebbe stato commisurato all'uso che effettivamente si fa della tv.

Per consumi invece si intendono quelli generici. E del resto sarebbe stato difficile quantificare quante ore ogni persona passa davanti alla tv e anche inutile visto che si tratta di una tassa sul possesso e non sull'utilizzo concreto.