Era il 16 marzo 1978 quando si compiva la tristemente nota strage di via Fani, a Roma. Il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro venne rapito da un commando delle Brigate Rosse che uccisero gli uomini della sua scorta: Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Francesco Zizzi e Giulio Rivera. Moro fu ritrovato privo di vita, solo cinquantacinque giorni dopo, in via Michelangelo Caetani, nel bagagliaio di una Renault4 rossa.
Stamani, a trentasei anni esatti dalla vicenda, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il sindaco di Roma Ignazio Marino e il neo ministro della Giustizia Andrea Orlando, si sono recati al Trionfale e hanno deposto una corona d fiori.
Il sindaco di Roma ha commentato: "E' importante che noi ricordiamo da un lato il sacrificio di servitori dello Stato che caddero qui con coraggio, dall'altro che la violenza, il terrorismo trovano purtroppo sempre nuovi semi. E noi dobbiamo insegnare con la memoria ai nostri ragazzi che le soluzioni per le grandi sfide dei nostri tempi si trovano attraverso percorsi di pace.
Percorsi di sangue e violenza vanno sempre isolati e ripudiati".
Erano presenti, inoltre, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, il commissario straordinario della Provincia di Roma Riccardo Carpino e l'assessore alle Pari opportunità e Sicurezza della Regione Lazio Concettina Ciminiello.
A Guglionesi, in provincia di Campobasso, si è svolta nel cimitero una breve cerimonia per commemorare Giulio Rivera, agente della scorta di Aldo Moro morto a soli ventisette anni. Hanno preso parte la Polizia di Stato, autorità religiose e civili, famigliari che hanno deposto sulla sua tomba una corona di alloro.