Dalla popolazione veneta è stato considerato come un vero e proprio referendum, anche se, in realtà, non aveva alcuna valenza legislativa: fatto sta che per ben 700 mila persone, circa un quinto dei cosiddetti 'aventi diritto', il Veneto dovrebbe diventare una Repubblica Federale indipendente e sovrana.


Era proprio questo il quesito principale al quale la popolazione era chiamata a rispondere, anche se gli organizzatori di quello che possiamo definire un 'mega sondaggio' hanno addirittura deciso di 'allargare' gli scenari futuri, domandando, altresì, se il Veneto, una volta divenuto indipendente, avesse scelto di restare nell'Unione Europea, se avesse dovuto mantenere l'euro come moneta di scambio e se avesse dovuto appartenere alla Nato.


Insomma, dei bei 'domandoni', roba da far drizzare le orecchie al resto dell'Italia: sì, perchè il malumore e il dissenso nei confronti dell'attuale classe politica e della situazione economica che stiamo attraversando, potrebbe suggerire alla popolazione di altre regioni a imitare questo tipo di consultazioni di stampo secessionistico.


Il bello è che i giornali nazionali e la televisione hanno dato davvero poco risalto all'iniziativa promossa in Veneto, ben pubblicizzata, invece, attraverso i social network, sempre più veicolo pubblicitario efficace. 


La cosa ancora più sorprendente è che, se qui da noi in Italia, se n'è parlato poco o niente, il referendum per la secessione del Veneto non è passato inosservato all’estero, visto che la televisione e la stampa britannica, per esempio, hanno annunciato: "Il Veneto vota per l’indipendenza da Roma” (BBC).