Appaiono sempre più sconcertanti le dichiarazioni rese dai rappresentanti del Vaticano in merito ai numerosissimi casi di pedofilia: secondo quanto affermato da monsignor Silvano Tomasi, davanti al cinquantaduesimo Comitato Onu sulla Convenzione contro la tortura (CAT), i casi di pedofilia sarebbero 'in declino' e il portavoce del Vaticano ha rassicurato l'organo delle Nazioni Unite, affermando che la Chiesa cattolica ha preso provvedimenti efficaci.
Onu contro la Chiesa per i preti pedofili, la difesa del Vaticano
Come molti di voi sapranno, l'Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite aveva lanciato pochi mesi fa un ultimatum al Vaticano affinchè venissero presi dei provvedimenti nei confronti dell''emorragia' mondiale di casi di pedofilia: l'Onu aveva contestato le 'azioni blande' della Chiesa nei confronti degli ecclesiastici che si erano macchiati di tali reati.
I dieci esperti indipendenti del Comitato sono chiamati a valutare periodicamente il rispetto della Convenzione internazionale del 1984 da parte di tutti e 155 Paesi aderenti al trattato, ed in questi giorni è arrivato anche il turno del Vaticano. Monsignor Silvano Tomasi ha affermato come la Santa Sede, 'non ha giurisdizione' su 'ogni membro della Chiesa cattolica' e pertanto 'le persone che vivono in un particolare Paese sono sottoposte alla giurisdizione delle legittime autorità di quel Paese'.
Traduzione: i preti che compiono abusi sessuali nei confronti dei minori devono venire giudicati dagli organi competenti del Paese dove sono stati commessi questi crimini.
La Santa Sede, prosegue il portavoce del Vaticano 'esercita la stessa autorità su quanti vivono nella Città dello Stato Vaticano in accordo alle proprie leggi'. Significa che la Chiesa cattolica non intende assumersi responsabilità di quanto commesso dai preti che operano nei vari Paesi del Mondo?