Incredibile evento si è verificato in Svezia. Per la prima volta al mondo una donna ha dato alla luce un bambino dopo un trapianto di utero. Il dottore Mats Brannstrom, racconta che la donna in questione, dell'età di 36 anni, ha ricevuto l'utero l'anno scorso da parte di un'amica di famiglia. Il neonato, un maschietto, è nato prematuramente il mese scorso ma gode di ottima salute così come la madre, ed ora sono ritornati nella propria casa.
Brannstrom, che è docente di ostetricia e di ginecologia all'università di Goteborg, si dichiara incredulo e non riesce a credere che sia stato possibile un miracolo del genere. In ogni modo, tutti i dettagli di questa incredibile vicenda verranno pubblicati a breve sulla rivista medico-scientifica Lancet. Il nome della donna non è stato rivelato dall'equipe medica.
Mats Brannstrom, con la sua equipe di medici di prima classe, negli ultimi due anni, in Svezia, ha effettuato ben nove trapianti di utero nell'ambito del suo progetto "studio complessivo". Tra questi nove trapianti, due volte si è verificato il rigetto dell'organo e ciò ha costretto i medici ha rimuovere l'organo prelevato in precedenza.
Negli altri casi, invece, c'è stato un regolare trasferimento degli embrioni e sempre secondo Brannstrom ci sarebbero due donne che avrebbero superato le 25 settimana di Gravidanza. Prima della Svezia nessuno era mai riuscito a compiere questa impresa: in precedenza ci avevano provato l'Arabia Saudita e la Turchia ma, in entrambi i casi, non si è mai riusciti ad arrivare alla nascita del neonato. Invece, nazioni come la Francia, la Gran Bretagna, la Turchia e il Giappone avevano utilizzato gli organi di donne decedute da poco e non organi di donne ancora in vita. In questo caso specifico, la donna svedese godeva di ottima salute così come i suoi ovuli, ma il suo problema era l'assenza dell'utero, sindrome rarissima che, secondo la letteratura medica, si verifica un caso del genere ogni 4500 donne.
Inoltre, il suo percorso medico non è stato facilissimo, in quanto ha avuto due casi di incipiente rigetto superati, fortunatamente, grazie al ricorso ai farmaci. La donatrice, dal canto suo, sarebbe un'amica di famiglia di 61 anni, in menopausa.