Da quando, qualche anno fa, su internet si sono diffuse le sale da poker online, e in televisione si è iniziato a mandare in onda i principali tornei di Texas Holdem, in Italia ha iniziato a dilagare una vera e propria poker-mania, e personaggi come Gus Hansen, Tony G e Daniel Negreanu, solo per citarne alcuni, sono diventate delle vere e proprie star; tra queste rientra sicuramente Phil Ivey, a detta degli esperti uno dei migliori giocatori del pianeta, e sicuramente uno di quelli più ricchi, per vincite al tavolo e per contratti pubblicitari.

Proprio Phil Ivey, in queste ore, è al centro di una clamorosa vicenda, che risale a due anni fa, ma i cui dettagli stanno venendo a galla ora.

Questo l'accaduto: un paio di anni fa, il giocatore di poker statunitense si sedette al tavolo del Crockford, il più antico casinò di Londra, per giocare a baccarat; Ivey, a fine seduta, vinse qualcosa come 8 milioni e 700 mila sterline, oltre 10 milioni di euro, ma, al momento di riscuotere la vincita, se ne vide consegnare "solo" 1, poichè i dirigenti del casinò lo accusarono di aver barato. Il trucco, che lo stesso Phil Ivey ha ammesso di aver utilizzato, consisteva nel chiedere al croupier di utilizzare un mazzo di carte prodotto dalla ditta Angel, carte che, a quanto pare, presentano sul dorso delle piccole imperfezioni di fabbrica che Ivey col tempo ha imparato a riconoscere e che gli consentivano dunque di sapere cosa ci fosse dall'altro lato.

La storia è confermata dalle riprese delle telecamere del Crockford, nelle quali si vede Ivey concentratissimo sulla punta della sedia per vedere ogni dettaglio delle carte, e il suo "complice", Cheng Yin Sun, chiedere al croupier di girare le carte in un certo modo, con la scusa che si trattasse di un rituale scaramantico.

Ivey non smentisce la storia, ma ritiene, attraverso i suoi avvocati, che si tratti di un trucco perfettamente lecito utilizzato dal giocatore numerose volte nel corso della carriera in vari casinò sparsi nel mondo, che gli hanno sempre regolarmente corrisposto le vincite, con l'eccezione di un episodio, che va ad aggiungersi a quello di Londra, avvenuto al Borgata Hotel di Atlantic City un anno dopo la vicenda del Crockford, dove Ivey fu denunciato dopo aver vinto 9,6 milioni di dollari.

La vicenda sarà presa ora in esame dall'Alta Corte di Londra, e sta ovviamente suscitando enorme scalpore negli Stati Uniti, dove addirittura la Cbs ha annunciato, per il 7 ottobre, la messa in onda di un'intervista ad Ivey, nella quale il giocatore spiegherà le sue ragioni. E voi, da che parte vi schierate? Ivey è un baro o un genio? La strategia da lui messa in atto è lecita o ha ragione il Crockford di Londra nel ritenerla scorretta? A voi la parola.