La procura di Cremona ha chiuso, dopo 5 anni, l'inchiesta sul calcioscommesse, chiedendo il rinvio a giudizio per 130 nomi eccellenti del calcio italiano tra cui spicca quello di Antonio Conte, il Commissario Tecnico della Nazionale italiana, accusato di frode sportiva.

Per Conte l'accusa si riferisce al periodo in cui era allenatore del Siena, mentre dovranno rispondere di associazione a delinquere l'ex attaccante della Nazionale, Beppe Signori, l'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni e il calciatore della Lazio, tuttora in attività, Stefano Mauri.

Calcioscommesse: 130 indagati

Nelle 107 pagine della richiesta di rinvio a giudizio, viene portato alla luce un giro di scommesse con base a Singapore che sarebbe dietro al risultato di almeno 18 partite combinate, secondo gli inquirenti, in modo la favorire le scommesse su determinati risultati.

Tra queste c'è un Atalanta-Piacenza del campionato 2010-2011, nella quale il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, si sarebbe adoperato per un risultato favorevole alla sua squadra con almeno 3 gol di scarto; la partita finì, in effetti, 3 a 0.

Desta scalpore il coinvolgimento dell'allenatore dell'Atalanta, Stefano Colantuono, finora rimasto fuori dalle indagini sul calcioscommesse.

Il suo coinvolgimento sarebbe relativo alla presunta "combine" della partita Crotone-Atalanta in modo da favorire un risultato "over", cioè con molti gol. Cosa che si verificò puntualmente con un risultato finale di 2 a 2.

Calcioscommesse: la posizione di Antonio Conte

I guai per Antonio Conte, derivano dal presunto "aggiustamento" della partita Novara-Siena del 30 aprile 2011, quando il ct della Nazionale allenava il Siena, in favore di un risultato di pareggio con molti gol. Secondo le indagini sul calcioscommesse della procura di Cremona, Conte avrebbe comunicato ai giocatori il raggiungimento di un accordo tra le squadre per un pareggio, che fu anche il risultato finale della partita.

Un altro episodio di presunta frode sportiva che vede coinvolto Conte, è la partita Siena-Albinoleffe del 28 maggio 2011: si trattava dell'ultima partita di campionato, con il Siena che aveva già conquistato la promozione in Serie A, mentre l'Albinoleffe aveva bisogno di altri punti per poter disputare i playoff. In quella occasione, Antonio Conte avrebbe dato il suo benestare ai propri giocatori che si erano accordati per favorire la vittoria dell'Albinoleffe.

Il nuovo rinvio a giudizio richiesto per Antonio Conte, che ha già scontato 4 mesi di squalifica per un'analoga vicenda, solleva per la Federazione il problema sull'opportunità che Conte, rimanga nella sua posizione di allenatore della Nazionale con un'accusa di frode sportiva sul capo, anche se le dichiarazioni degli interessati sembrano escludere ripercussioni in tal senso: "Rimango al mio posto fino alla scadenza del contratto" ha dichiarato Conte, cui ha fatto eco il presidente del Coni, Giovanni Malagò, secondo il quale "Conte ha già pagato".