L'odio si esprime in tante forme ma fin da piccoli ci ripetono: l'indifferenza è peggio dell'odio. E cieca indifferenza è stata quella che ha spinto i media americani a non dare rilevanza, a non considerare una breaking news, l'uccisione di tre studenti americani di fede musulmana nel complesso residenziale dell'università della North Carolina. Non una macchina da presa, non un reporter a documentare il gesto di un uomo che, nella tarda serata di martedì, ha ucciso senza un apparente motivo 3 ragazzi mentre tornavano a casa.
L'assassino, il 46enne Stephen Hicks, ha infatti sparato agli studenti e si è poi costituito senza fornire un reale movente agli agenti di polizia che lo hanno arrestato. Ma la scarsa copertura mediatica dedicata all'evento è ciò che fatto infuriare gli utenti della rete che hanno mostrato il loro disappunto attraverso frasi colme d'indignazione e vignette satiriche. Filo conduttore della protesta è stato l'hashtag #ChapelHillShooting che ha raccolto migliaia di tweet in poche ore.
Le vittime
Gli studenti rimasti uccisi, fanno sapere le autorità locali, sono Deah Shaddy Barakat, 23 anni, la moglie Yusor Abu-Salha, 21 anni, e sua sorella Razan Abu-Salha, 19 anni.
Il ragazzo frequentava il secondo anno della facoltà di odontoiatria e la moglie stava per intraprendere il suo stesso percorso di studi. La più piccola delle vittime stava ottenendo importanti riconoscimenti alla New York State University per le sue capacità artistiche. Deah Shaddy Barakat era inoltre impegnato nella raccolta di fondi per le cure dentarie dei rifugiati siriani e aveva raccolto già una cifra consistente. Cifra che è salita a dismisura dopo la notizia della sua brutale uccisione.
L'assassino
Il profilo facebook dell'uomo che ha sparato ai tre studenti chiarisce in parte il movente: la religione. Ma non tanto la religione musulmana quanto la fede in sé. Sul social network Hicks si definiva infatti un ateo convinto, sostenitore dell'"anti-teismo".
Riteneva gli attentati islamici non tanto una provocazione verso l'Occidente quanto verso la ragione e la razionalità.
#ChapelHillShooting
In buona o in cattiva fede che sia, i media statunitensi si sono presentati sul luogo del delitto con colpevole ritardo suscitando reazioni fortemente polemiche, soprattutto su Twitter. L'hashtag #ChapelHillShooting è stato infatti utilizzato da migliaia di utenti per condannare il disinteresse delle televisioni nazionali ma anche per raccogliere foto delle vittime o spendere 140 caratteri per ricordarli. C'è chi scrive: "Sono passate 15 ore dall'omicidio di tre ragazzi musulmani ma nessuna televisione è qui" o chi, più direttamente, accusa la Cnn e la Bbc di islamofobia. Circola poi in rete una vignetta ritraente un reporter che, alla vista dei cadaveri dei ragazzi, sbadiglia affermando: "Qui non c'è nessuna notizia".