In Sardegna e più precisamente nella provincia del Medio Campidano, si registra un'altissima incidenza, tra l'altro in crescita, di casi di sclerosi laterale amiotrofica. Lo riferisce il telegiornale dell'emittente Sardegna Uno, che conferma come le analisi effettuate sui pazienti malati di sla abbiano rivelato abnormi quantità di metalli pesanti nelle urine.

Maggio è il mese della prevenzione della SLA, ipotesi inquinamento ambientale sempre più discussa

Nel mese della prevenzione della sclerosi laterale amiotrofica, l'AISLA, associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, spiega cause e sintomi della malattia degenerativa. La malattia, conosciuta anche come "Morbo di Lou Gehrig", è una malattia neurodegenerativa progressiva, cioè colpisce il sistema nervoso ed in particolare le aree del movimento e può solo peggiorare. Per quanto riguarda le cause la stessa AISLA afferma che non vi è una certezza assoluta ad oggi e che comunque si tratta sempre di fattori concatenati.

Unica certezza è la presenza di metalli pesanti nel sangue.Tra le varie possibili cause dell'insorgenza della malattia, si citano l'eccesso di glutammato, la predisposizione genetica e i fattori ambientali tossici. E' proprio di questo che parla il servizio di Sardegna Uno. Da fonte AISLA si legge testualmente "esistono diversi elementi, alluminio, mercurio o piombo o alcuni veleni e certi pesticidi agricoli che possono danneggiare le cellule nervose e i motoneuroni". Ma com'è possibile che in Sardegna vi sia una così alta incidenza di questi veleni? Non c'è una specifica incidenza geografica, eppure in Sardegna ci si ammala di più.Sebbene l'AISLA specifichi che ad oggi non è stata accertata l'incidenza di SLA in una determinata regione, cioè che la media sarebbe uguale in tutta Italia, in realtà nel territorio del Medio Campidano sardo la media sembra molto più alta che nel resto d'Italia, ed i valori riscontrati nelle urine dei malati non lasciano dubbi: sono troppo elevati.

Il gruppo Facebook "comitato sardo scie chimiche" riporta in un suo post del luglio scorso che "Mark Purdey, il medico britannico impegnato per molti anni negli studi sulla BSE (Encefalite spongiforme bovina), in un documento del 2003, conferma la stretta correlazione tra il bario, rilasciato da velivoli non identificati, e la sclerosi multipla", allegando anche un documento che affermano essere uno studio originale di Purdey. Lo riporta anche il ricercatore indipendente Rosario Marcianò sul suo blog "tanker enemy",  scrivendo che pare vi siano in Sardegna diverse installazioni militari e un'attività di sperimentazione ambientale. Test per diffondere bario e stronzio nell'atmosfera per agevolare le trasmissioni radio, nello specifico.

Esattamente quei metalli pesanti di cui parla l'AISLA. Inoltre la Sardegna è sede di basi militari dalle quali come è noto provengono, a causa dei poligoni di tiro, nano particolati di uranio impoverito. Sempre più malattie vengono messe in relazione con irrorazioni chimiche di ogni tipo, provenienti dal basso o rilasciate da aerei (le cosiddette scie chimiche) e che finiscono nei campi nei quali si registrano, test alla mano, sterilità e danni a causa di questi silenziosi e mortali veleni. Un'altra patologia molto discussa e non riconosciuta dalla comunità scientifica, il morbo di Morgellons, è sempre più messo in relazione con irrorazioni chimiche. Ciò che non si vede può sembrare innocuo, ma questa impennata di SLA in Sardegna non può non allarmare, perchè i danni all'organismo iniziano a manifestarsi. Intanto arrivano speranze di cura, sebbene ancora in fase sperimentale.