Negli ultimi mesi, abbiamo imparato a conoscere, purtroppo, gli orrori, i massacri e le teste mozzate dell'Isis. Non sta certamente a noi emettere giudizi in merito al fatto che la potenza dell'esercito jihadista sia stata sottovalutata o meno dall'Occidente: ciò che appare evidente, però, è che le 'profezie' lanciate dall'organizzazione, spesso, sono si sono adempiute.
Chi ha seguito, negli ultimi tempi, le vicende dell'Isis conoscerà senz'altro il giornalista britannico John Cantlie, protagonista di alcuni video diffusi in Rete: l'inglese viene tenuto in ostaggio dai terroristi ed ormai sappiamo come le parole, scritte e pronunciate da Cantlie, vengano visibilmente 'forzate'.L'ultimo articolo scritto dal giornalista descrive gli ultimi successi ottenuti dall'Isis ed ovviamente viene usato il solito tono trionfalistico, usando termini come 'tempesta perfetta': il territorio controllato dai miliziani continua ad espandersi anche se, in realtà, solo in Siria e in Iraq si può parlare di 'terre conquistate' a tutti gli effetti. Il discorso comincia a essere diverso per l'Egitto o lo Yemen, così come per lo stesso Pakistan.
Shock Isis, John Cantlie: 'Quasi pronti con la bomba atomica'
Oltre a citare i 'trionfi' militari dell'Isis fin qui ottenuti, Cantlie lancia quella che, senz'altro, è la provocazione più temuta da tutto il mondo: lo Stato Islamico, scrive il giornalista, può contare su miliardi di dollari e non sarebbe un problema riuscire ad avere tra le mani una bomba atomica. Il Paese fornitore sarebbe il Pakistan, anche perchè l'Isis ha diversi uomini in quello Stato, pronti a corrompere i suoi funzionari.Cantlie ha spiegato, persino, il 'tragitto' che compirà l'ordigno nucleare e la sua destinazione: dal Pakistan andrebbe in Libia e da qui in Nigeria, dove per via mare finirà nell'America del Sud mischiata alla droga che dall'Africa parte per quel continente. Destinazione finale, naturalmente, gli Stati Uniti. La bomba atomica viene definita da Cantlie come 'la somma di tutti i timori delle intelligence degli Stati Occidentali' e, sempre secondo il giornalista, entro un anno questo piano potrebbe realizzarsi.