L'incubo Isis torna a farsi minaccioso con gli avvisi rivolti agli Stati Uniti. 'Torneremo a colpirvi' è l'inquietante messaggio inviato dai soldati del Califfato, all'indomani dell'attentato di Dallas, organizzato contro l'evento dedicato alle vignette di Maometto. 'E il nuovo attacco sarà ancora più doloroso ed amaro' promettono i militanti jihadisti.
Se da una parte c'è prudenza da parte degli Stati Uniti per quanto riguarda la provenienza di questi avvertimenti, dall'altra il mondo occidentale si interroga anche e soprattutto in merito alle possibilità economiche dell'Isis, possibilità che consentono all'organizzazione terroristica di colpire ovunque senza il minimo sospetto.
Le spie che aiutano l'Isis
Nel corso di un'intervista rilasciata al noto portale 'Tiscali', il vicepresidente dell'IRIAD (Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo) pone all'attenzione il fatto che l'Isis sa benissimo quando e dove attaccare: lo si evince dal fatto che i jihadisti conoscono alla perfezione dove si trovano i magazzini di armi. Ciò che cosa sta a significare? Evidentemente, c'è qualcuno che fornisce loro delle informazioni dettagliate che permettono di andare sempre a colpo sicuro.
Armi: Stati Uniti aiutano 'indirettamente' l'Isis?
C'è poi un'altra considerazione da fare e che, se ci pensiamo bene, rappresenta un'assurdità: gli Stati Uniti hanno costantemente ribadito di provvedere armi soltanto ai ribelli 'moderati', ma è, indubbio, che spesso tali armi finiscono per cadere in mano alle forze filo-Isis. Quale conseguenza logica, davvero grottesca, è che l'America stessa starebbe rifornendo l'Isis di armi, seppur 'indirettamente'.
Prova ne è stata la misteriosa sparizione di molti di quei tredicimila fucili mitragliatori che gli USA lanciarono in Iraq per sostenere l'esercito iracheno, armi che andarono disperse senza alcuna spiegazione logica. In mano di chi finirono quelle armi? E' evidente che l'Isis può contare non solo sull'appoggio di informatori preziosi, in grado di rivelare l'esatta localizzazione dei vari magazzini di armi, ma anche sul presunto 'aiuto indiretto' degli stessi Stati Uniti. Un autogol clamoroso?
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