Quella figura vestita di chiaro che la proprietaria di un bar di Asti, sabato 4 Luglio 2015, aveva intravisto all'interno della tabaccheria di Corso Volta ad Asti, adesso ha finalmente un nome, un'identità. Il killer di Maria Luisa Fassi, 54 anni, è Pasqualino Folletto (di anni 46), magazziniere e custode di una ditta, nato a Torino ma residente ad Asti da oramai diversi anni.

Il Folletto è sposato con una donna di nome Silvana e padre di 3 bambini, una di questi, una ragazzina di 11 anni, ha seri problemi di salute.

Dal sito di informazione TGCOM24, il giornalista Marco Graziano ha affermato che l'uomo è incensurato e quindi, prima del delitto, era praticamente sconosciuto alle forze dell'ordine. Il magazziniere era un cliente abituale di Maria Luisa, la quale è stata uccisa con ben 45 coltellate, per un bottino di 800 euro.

Il punto della situazione

Gli inquirenti lo hanno già interrogato qualche giorno fa, dopo essere riusciti ad identificare la targa della sua autovettura, una megane grigio-scura, che quella mattina, in orari compatibili con l'assassinio, era transitata in zona per poi fermarsi presso la tabaccheria della signora Fassi, contromano.

Il Folletto ha subito un lungo interrogatorio dalla durata di diverse ore e dopo una tentata resistenza, l'uomo ha infine confessato l'orrendo crimine. Ecco cosa ha dichiarato Pasqualino Folletto al magistrato: "Ero senza soldi, quegli 800 euro li ho spesi al supermercato, l'ho fatto per i miei figli". Il colpevole ha poi raccontato nei dettagli la cronaca di quella tragica mattinata. Ha colpito la donna continuamente e violentemente, con il coltello da cucina che si era portato da casa; il Folletto ha poi affermato: "Si era messa ad urlare forte ed io l'ho colpita alla cieca". In seguito c'è stata la fuga in auto verso casa, mentre l'arma è stata gettata tra i rovi e già da alcuni giorni i carabinieri si stanno dando da fare per recuperarla.

Una famiglia unita e religiosa

Una rapina finita tragicamente, una vita stroncata per pochi spiccioli. Folletto sembra ora pentito e si è scusato del suo folle gesto: "Non volevo ucciderla-ha detto-ho rovinato tutto". Maria Luisa Fassi, dopo essere stata trovata agonizzante nel proprio negozio, è morta dopo alcune ore in ospedale, mentre i medici tentavano di salvarle la vita. La sera prima dell'omicidio, la donna era andata a pregare presso il Santuario degli Oblati di San Giuseppe, secondo quanto riporta il settimanale Giallo, la donna frequentava quì un gruppo di preghiera ispirato allo Spirito Santo. Nei giorni scorsi Piero Fassi (77 anni), il papà di Maria Luisa e titolare di un noto ristorante astigiano, ha scritto una lettera ai suoi concittadini, in cui li ringrazia per il forte calore e la forte solidarietà dimostrati nei confronti suoi e della sua famiglia.

Del resto, quella di Piero, è sempre stata una famiglia molto unita, lui e sua moglie Pina hanno trasmesso alle figlie la passione per la cucina. Il loro ristorante, il "Gener Neuv", ha peraltro ottenuto una stella Michelin. La loro figliola era infatti un'ottima cuoca e preparava dei dolci superbi. 

La disperazione dei suoi cari 

Valter, Agnese e Giacomo Vignale, rispettivamente, marito e figli di Maria Luisa, sono comprensibilmente distrutti e disperati per l'evento tragico e disumano. Valter e sua moglie erano sposati da 29 anni e durante la loro vita di coppia non ci sono mai stati ombre e segreti, un rapporto cristallino senza amori clandestini, cosa peraltro confermata dalle indagini.