Talvolta gli scheletri nell'armadio saltano fuori anche dopo molto tempo. Bill Cosby, il popolare attore di colore (nato a Philadelphia il 12 luglio 1937), noto soprattutto per aver preso parte alla serie cult degli anni '80 'I Robinson', si è visto respingere, dalla Corte Suprema della California, il ricorso contro le pesanti accuse di stupro presentate da una donna che era minorenne all'epoca dell'increscioso episodio.
Uno stupro di vecchia data
La violenza risalirebbe al 1974, quando Bill aveva all'incirca 37 anni. Dalla ricostruzione dei fatti appare che Cosby abusò sessualmente di Judy Huth, allora 15enne, all'interno della 'Playboy Mansion' di Los Angeles. L'episodio è da considerarsi piuttosto grave tenendo conto anche della giovane età della ragazza. E' pur vero però che Judy, in qualche modo, mentì a Playboy riguardo alla sua reale età spacciandosi per maggiorenne. Ad ogni modo, l'avvocato della vittima potrà raccogliere, entro 30 giorni, la deposizione giurata di Bill Cosby.
Cosby un habituè
Aldilà dei fatti descritti innanzi sembra che Cosby sia un habituè di certe situazioni scottanti tanto è vero che sono almeno 10 le persone che lo accusano di violenze sessuali. Inoltre ha ammesso pubblicamente di aver sedato donne in passato per poterle ottenere sessualmente. Per Bill dunque successo, soddisfazioni e soldi a livello lavorativo ma pagati a carissimo prezzo, a quanto pare, dal momento che l'accoppiata donne/droga si è rivelata una costante irrinunciabile della sua esistenza.
Dalle stelle alle stalle
Dispiace apprendere certe notizie decisamente negative riguardo ad un personaggio che, negli anni passati, è stato una vera e propria icona della tv. Nella serie 'I Robinson', della durata di ben 8 stagioni (1984/1992), da lui stesso ideata e prodotta, interpretava il dr. Cliff Robertson. Per almeno 5 degli otto anni fu la serie più vista in America e lui l'attore tv più pagato. Nel 2002 lo scrittore M.K. Asante lo ha incluso nel suo libro 'I 100 più grandi Afro-Americani'. Caro Bill, che caduta di stile!