Maura Panarese (48 anni) la mamma della giovane Yara Gambirasio (13) scomparsa da Brembate di Sopra il 26 Novembre 2010 e trovata morta a Chignolo d'Isola qualche mese dopo, si è seduta vicino a Massimo Giuseppe Bossetti (44) accusato di aver ucciso l'adolescente. Tuttavia, la donna non ha retto il suo sguardo. Ecco un'importante dichiarazione di Maura dinanzi ai giudici: "Mia figlia non dava confidenza agli estranei".
Due testimoni hanno peraltro confermato che Yara e Bossetti si conoscevano. Nei confronti del Bossetti, ex muratore residente a Mapello, sono stati trovati nel corso delle indagini, alcuni indizi e prove schiaccianti nei confronti dell'uomo, che ho, nei miei precedenti articoli, elencato fino alla nausea. Ora saranno i giudici a stabilire definitivamente, se l'uomo è il reale assassino della Gambirasio. Il 44enne è arrivato al Tribunale di Bergamo con il furgone della Polizia penitenziaria. Al muratore è stato permesso di seguire l'udienza accanto ai suoi legali.
Le dichiarazioni di Maura Panarese
La madre di Yara ha ribadito che sua figlia era molto prudente e giudiziosa, dava retta solo ai suoi conoscenti stretti di cui poteva fidarsi, ma non avrebbe mai osato parlare, oppure farsi dare un passaggio da uno sconosciuto.
Yara, inoltre, aveva un bellissimo rapporto con i suoi genitori, si confidava soprattutto con Maura e tra mamma e figlia non sembrava esserci alcun segreto. Marita Comi, moglie di Bossetti, nonostante l'evidenza indichi la colpevolezza del marito, si è sempre erta a difesa dell'uomo, talvolta anche tramite i media. Famoso oramai, il suo intervento di pochi mesi fa alla trasmissione televisiva Segreti e Delitti, spin-off estivo di Quarto Grado.
Quel diario nasconde qualcosa?
Gli avvocati della difesa hanno chiesto di rianalizzare alcune pagine del diario di Yara, su cui la ragazzina aveva annotato degli appunti di storia, grammatica ed inglese. L'agenda era già stata analizzata poco tempo dopo la scomparsa dell'adolescente, ma non vi era emerso nulla di particolarmente significativo.
Intanto, nonostante tutto, vi è ancora la "querelle" riguardo il dna trovato sul cadavere della ragazzina, per molti studiosi che lo hanno analizzato, sembra essere compatibile con quello di Bossetti, ma, nonostante tutto, i dubbi permangono ancora al riguardo. Ammirevole comunque, il coraggio e la determinazione di Maura e di suo marito Fulvio (48 anni anche lui) che, probabilmente sorretti anche dalla forza e dall'amore delle altre loro figlie, continuano a combattere per la ricerca della verità e ad offrire il loro contributo e testimonianze ai giudici durante il processo. Tornando a Bossetti, un particolare inquietante è emerso riguardo le navigazioni effettuate sul PC dell'uomo, in cui avrebbe effettuato ricerche con l'uso di parole-chiave come "tredicenni" e "sesso".
Il giorno in cui Yara scomparve, ha riferito la signora Panarese, era molto felice, in quanto aveva preso dei bellissimi voti sul pagellino.
I legali di Bossetti e le conferme del genetista
Oltre a Maura Panarese ed a Fulvio Gambirasio, è stata audita durante il processo, anche Nicla Gambirasio, 50 anni, la zia della piccola Yara. Intanto, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, i legali dell' ex muratore di Mapello, stanno tentando di far passare l'omicidio della ragazzina come un fatto di bullismo. Ad ogni modo, Giorgio Portera, genetista e consulente di parte, ha confermato espressamente: "Non c'è un terzo DNA, l'unico certo è quello di Ignoto 1".