Davanti all'entusiasmo e le facce felici, che continuano a essere presenti in migliaia ad Expo, solo ieri sono state 250.000 le visite, c'è chi fantastica su un possibile prolungamento dell'evento. La chiusura, prevista per fine ottobre, è ritenuta troppo precoce da alcuni che la vorrebbero spostare a conclusione del 2015. Le regole del format però spengono immediatamente le illusioni di alcuni partecipanti: EXPO durerà ancora tre settimane, e non un giorno di più.
E lo sguardo punta dunque al dopo EXPO, tra domande, dubbi e progetti. Dunque, sono arrivate le prime affermazioni in quanto il governo rileverà delle quote di Arexpo, la società oggi divisa tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Fiera di Milano. "Quest'area è importante non solo per Milano, ma per tutto il Paese", ha affermato il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, in un intervento a "Expo dopo Expo", convegno organizzato proprio per pensare al post-Expo. "Questi sei mesi - prosegue il Ministro - sono stati la stagione della semina: ora dobbiamo custodire e coltivare, e i frutti arriveranno".
L'area espositiva
EXPO punta a trasformarsi in una cittadella universitaria e un parco dell'innovazione. Una grande area pronta ad ospitare non solo le facoltà scientifiche della Statale di Milano ma anche un gruppo di aziende scientifiche e tecnologiche. Per il momento però, tutto questo è solo un'idea in mancanza di progetti concreti e soldi per la realizzazione (si parla di 700 milioni di euro). L'unica certezza è che il 40% dell'area, che in tutto copre 1,1 milioni di metri quadri, rimarrà un parco verde.
Lo smantellamento
Appena i cancelli saranno chiusi, tutti i padiglioni saranno smontati uno alla volta entro il 30 giugno 2016. Poi in attesa che si realizzi il progetto definitivo, il sito di Rho dovrà sfuggire al degrado.
Per evitare questo, c'è chi vorrebbe lasciare in piedi parte delle strutture di Expo per farci eventi più piccoli, ma Claudio De Albertis, presidente della triennale di Milano, ha già annunciato che da aprile a settembre 2016 si terrà la prossima Triennale di Architettura.
Il futuro dei padiglioni
Smontati per rinascere altrove, questo è l'obiettivo che avrà ogni padiglione. Quello francese verrà ricostruito a Parigi, i container colorati del Principato di Monaco approderanno i Burkina Faso per diventare sede operativa della Croce Rossa. Lo stand CocaCola come campo da basket milanese, insomma sono molti i padiglioni che non finiranno con Expo. Resta conteso invece, il famoso Albero della Vita: trasferirlo in piazzale Loreto a Milano costerebbe troppo, così potrebbe arrivare nella città di Brescia dove hanno sede le imprese che lo hanno voluto.