Allo Stato d'emergenza i manifestanti contrari alla Conferenza mondiale dell'Onu sul clima hanno reagito formando lunghe catene umane - interrotte soltanto nei pressi del Bataclan - e deponendo in place de la République centinaia di scarpe, proprio in segno di protesta nei confronti di un divieto di manifestare a seguito dei sanguinosi fatti del 13 novembre. Una piazza, quella della Repubblica, protagonista il 7 gennaio e ancora una volta presa come punto di riferimento per accogliere i ricordi nei confronti delle vittime che quest'anno sono cadute per colpa dei terroristi.

Una piazza che oggi si è trasformata in un teatro di scontri tra polizia e manifestanti, che alla fine hanno travolto anche parte degli oggetti deposti in memoria delle vittime intorno alla statua della Marianne. Scontri che Hollande non ha esitato a definire "vergognosi". In particolare, sarebbero state proprio le frange più violente dei manifestanti a raccogliere alcuni degli oggetti lasciati in ricordo in piazza della Repubblica per poi lanciarli contro la polizia in tenuta anti-sommossa. 

Istantanea della piazza: scarpe e scontri

Non solo cariche di alleggerimento ma anche spray urticante: quella d'inaugurazione della COP21 non è stata certo una giornata tranquilla.

La polizia avrebbe fermato ben oltre 300 persone. La manifestazione, che non si sarebbe dovuta tenere a causa delle limitazioni imposte dallo Stato di emergenza a cui è sottoposta la Francia da due settimane, alla fine si è tenuta comunque, arrivando subito allo scontro con la polizia francese.

Quindi, non è andata in scena a tutti i costi soltanto la manifestazione dei più violenti, la mattina anche gli attivisti ambientalisti erano riusciti a veicolare il loro dissenso grazie a una protesta silenziosa fatta di mani nelle mani e migliaia di scarpe - mocassini, scarpe da ginnastica, stivali - deposte l'una dopo l'altra in place de la République, ai piedi della statua della Marianne che ha visto passare davanti ai suoi occhi le manifestazioni ma anche i piccoli gesti di chi, dal 7 gennaio di questo anno, ha deciso di ricordare anche solo per un momento le vittime degli attacchi terroristici. Gli ambientalisti - 2mila secondo la Prefettura, oltre i 5mila secondo Le Monde - hanno formato una catena umana lungo Boulevard Voltaire.

I leader arrivano a Parigi

Mentre in piazza andavano in scena gli scontri, a Parigi arrivavano i leader del mondo pronti a prendere parte alla Conferenza mondiale dell'Onu sul clima, ovvero COP21. Un incontro preliminare iniziato con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime degli attacchi terroristici del 13 novembre. Per i lavori sul clima, che iniziano ufficialmente oggi, sono arrivati nella capitale francese capi di stato - tra cui Barack Obama e Vladimir Putin -, 150 leader e 193 rappresentanti di altrettanti paesi. Obama, arrivato in un blindatissimo aeroporto di Orly, a sud di Parigi, si è poi recato in place de la République insieme a François Hollande per rendere omaggio alle vittime del 13 novembre.  

Oggi iniziano i lavori che, ottimisticamente, dovrebbero contribuire a siglare un nuovo accordo globale per salvaguardare il pianeta.