Un fatto di cronaca triste, di quelli che non si vorrebbe raccontare mai, ma lo sdegno che ha provocato per la gravità del gesto ha fatto sì che non si potesse tacere. Il Corriere della Sera ce lo descrive così in un articolo di Elisa Sola, narrando ciò che è successo in una Scuola piemontese, la Gozzano di Torino per la precisione: professoressa aggredita dai genitori in una scuola torinese perché troppo severa, il titolo del quotidiano.

Sui social grondano i commenti dei colleghi che si interrogano su come ricompattare il fronte dei docenti precari che dopo questo fatto sono ancora più abbandonati a loro stessi, con un'opinione pubblica contro e una riforma scolastica che rischia seriamente di lasciarli disoccupati.

L'aggressione dei genitori

E' successo tutto all'uscita da scuola quando una insegnante supplente è stata avvicinata con fare minaccioso da un manipolo di genitori infuriati per il trattamento che la stessa avrebbe riservato ai loro figli. Dalle parole alle mani la strada è stata breve e uno di loro ha anche tentato di rifilarle un ceffone ma fortunatamente è stato bloccato mentre la supplente si rifugiava all'interno dei locali dell'edificio scolastico.

Sul luogo è intervenuta anche una pattuglia della Polizia allertata da una collaboratrice scolastica per riportare tutto alla calma. La preside, nel tentativo di placare gli animi, usciva all'esterno per parlare con i genitori e prendere le difese della professoressa, mentre gli agenti della volante effettuavano i loro rilievi chiedendo se volesse sporgere denuncia, eventualità che la stessa negava di voler fare limitandosi a farsi medicare al pronto soccorso, dove al termine della visita decideva di mettersi in malattia fino alle festività natalizie.

Rieducare se stessi per rieducare la società

Se scuola e mondo del lavoro sono ancora due mondi separati e distanti, altrettanta è la strada che va percorsa con le famiglie che vedono ancora la scuola come un parcheggio e un luogo dove sfogare frustrazioni.

Una scuola che per alcuni docenti che non vivono determinate situazioni, questo sembra un racconto di fantascienza. Tutto dipende da quanto saranno in grado di ritrovare orgoglio e autorevolezza per far valere i propri diritti. Un futuro a tinte fosche si preannuncia, dove nessuno si può sentire al riparo; questi non sono spot propagandistici, questa è realtà, informazione vera che esce dai social e ci colpisce come un maglio nel profondo dell'animo.