Sono le 4.30 del 24 dicembre, in piena notte, quando le fiamme divampano nell'ufficio protocollo del comune di Comiso, un grosso centro nella provincia di Ragusa, distruggendolo. Secondo quanto riscontrato dal primo sopralluogo, sarebbero interi faldoni di documenti ad essere andare in fumo. Quando i vigili del fuoco e la polizia arrivano sul luogo trovano solo una tanica di benzina accanto alla porta d'ingresso, la stessa utilizzata per cospargere il liquido combustibile all'interno dei vari locali del comune.
Le immagini a circuito chiuso della zona vengono immediatamente visionate: si tratta di un uomo solo, incappucciato, che con tutta calma sfonda la porta d'ingresso per poter avere accesso agli uffici. Poi, sotto le luci al neon degli uffici deserti per la vigilia di Natale, con un calcio apre le porte del settore tributi, poi degli uffici della Tar e delle affissioni pubblicitarie, ed infine la stanza dei messi comunali che recapitano atti di ogni tipo. Ci prova anche con la porta dell'ufficio ICI che però rimane chiusa. Cosparge il liquido combustibile all'interno dei vari uffici e del corridoio perché vuole essere sicuro che il rogo si diffonda ovunque, poi se ne va, sparendo nell'oscurità dei vicoli del paese, lontano da occhi indiscreti.
La DIGOS diffonde video ed immagini per ricostruire l'identikit dell'uomo
La DIGOS (Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali) di Ragusa che sta seguendo le indagini, ha già ascoltato i dipendenti comunali ed, in accordo con la procura, ha deciso di diffondere le immagini dell'attentato per poter ricostruire quanto prima l'identikit dell'uomo. Nel frattempo sono già in corso le operazioni per quantificare i danni e l'entità del materiale documentale andato in fiamme. In una delle stanze invasa dal fumo è custodito un mosaico di epoca romana ed è ancora da verificare se il reperto ha subito danni. Gli uffici, ospitati nell'ex oratorio dei padri filippini nell'ex chiesa di Gesù, sono stati dichiarati inagibili dai vigili del fuoco.