Quando il 27 gennaio 1945 le armate russe varcarono i cancelli del famigerato campo di concentramento di Auschwitz non potevano immaginare l'orrore che vi avrebbero trovato. Un sentore di quanto accadeva nei campi nazisti si era avuto qualche tempo prima quando i russi entrarono in quelli di Chelmno e in quello di Belzec, ma essendo solo campi di sterminio compresero solo che i nazisti vi commettevano vere carneficine: un Olocausto.
Auschwitz era invece un immenso campo di lavoro, di circa 40 chilometri quadrati, dove i prigionieri venivano obbligati a orari indecenti, malnutriti, maltrattati e malvestiti, tutti i giorni, a prestare servizio per le industrie tedesche. All'arrivo dei russi, i tedeschi erano fuggiti portando con sé migliaia di prigionieri, molti dei quali trovarono il loro Olocausto nel percorso forzato.
La Shoa e non solo: un Olocausto
Nel linguaggio comunemente usato, Shoa ha finito per rappresentare lo sterminio degli ebrei per mano della Germania nazista. Occorre ricordare, in questi giorni specialmente, che gli ebrei pagarono con non meno di 5 milioni di morti l'odio nazista, ma i nazisti infierirono su molte altre minoranze.
Fra queste, l'Olocausto non risparmiò prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, nazioni e gruppi etnici quali Rom, Sinti, Jenisch, ma anche gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, nonché omosessuali, malati di mente e portatori di handicap.
La Repubblica Italiana istituì il Giorno della Memoria prima ancora che questa venisse promossa dall'ONU. Lo scopo, rimasto inalterato negli anni, è quello di avere un momento in cui ricordare, in cui prestare attenzione, alle "leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte" per mano nazista. Ma, come recita la Legge N. 211 del 20 luglio 2000, anche a commemorare coloro che "si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".
Tra questi ultimi cui riservare un pensiero ci sono 24.811 persone europee, non ebree, che furono insigniti del titolo di "Giusti fra le Nazioni", proprio per la loro attività di salvataggio a rischio della vita. Fra questi, 563 furono Italiani.