Scatta emergenza in America Latina. La causa èil terribile virus Zika(finora incurabile), il quale sta mettendo paura all'America. Sono circa 22 i Paesi in allarme di contagio, per i quali gli esperti del Centers for Disease Control and Prevention statunitense temono soprattutto per le donne in stato di gravidanza, invitandole a non recarsi in tali luoghi. L'epidemia, infatti, rappresenta un grave rischio per il feto, in quanto può causare gravi malformazioni al nascituro, qualimicrocefalia e altre gravi malformazioni. La situazione può degenerare diventando un’emergenza sanitaria a livello mondiale.

A diffondere la notizia è la rivista medica The Lancet. Secondo la fonte, il virus Zika, identificato per prima volta nel 1947 in Uganda, si era allargato finora principalmente in Africa e Asia. Lo scoppio di un'epidemia nel 2007 in Micronesia potrebbe avercontagiato anche il subcontinente sudamericanofra il 2014 e il 2015 passando per l’isola di Pasqua. I Paesi maggiormente colpiti dal virus sono Brasile (3.893 casi) e Colombia, in coincidenza al manifestarsi di alcunicasi di microcefalia e della sindrome di Guillain-Barré (il sistema immunitario attacca i neuroni causando una paralisi tamporanea).

Drastica decisione in Paraguay. Il governo ha deciso di punire con 5 anni di carcere chiunque sia sorpreso a gettare rifiuti nei terreni incolti, dove proliferano le zanzare.

Paura anche negli Usa: gli esperti dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) hanno consigliato alle gestanti, tornate di recente dai luoghi infetti, di sottoporsi ad alcuni test per verificare un eventuale contagio. Il virus Zika è sotto osservazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Vienetrasmesso dalla puntura delle zanzareinfette del genere Aedes, soprattutto da Aedes aegypti nelle zone tropicali.

Le autorità colombiane e del Salvadorhanno sconsigliando fortemente alle donne di restare incinte per tutto il biennio 2016-2017, una misura che potrebbe avere perfino conseguenze per l’equilibrio demografico del paese.