La cultura Italiana è in lutto per la morte di Umberto Eco. A 84 anni, dopo solo più di un mese dal suo compleanno, lo scrittore italiano si è spento. Nella sua casa milanese, ieri sera vero le ore 21:30,  ci ha lasciato il più importante scrittore del secondo dopoguerra. È bene ricordare che Eco non era solo uno scrittore, era anche un apprezzato saggista, semiologo e docente universitario.  La cultura italiana deve a questo scrittore tanto, che con il successo del suo romando Il nome della rosa, ha permesso di far sentire nel resto del mondo l’importanza culturale italiana.

Con oltre 50 milioni di copie vendute in tutto il mondo, questo libro introduce il lettore nel vero processo che permettere di sapere e conoscere. 

La vita

La vita di Eco non era fatta solo di studio e lo si era capito già da giovane, quando vince un concorso Rai lo stesso anno in cui si laureò, nel 1954. Era una persona curiosa, elemento che contraddistingue tutti i suoi lavori. Ed è proprio questa curiosità che lo portò ad analizzare indistintamente tutte le opere.  Dobbiamo ringraziare questo paladino della cultura se nei programmi universitari sono stati inseriti gli studi di semiologia.

Le opere

Umberto Eco pubblica la sua prima opera nel 1956, Il problema estetico in San Tommaso. Segue nel 1963 un classico, Diario minimo, un volume che raccoglie diversi saggi tra cui il più famoso, Fenomenologia di Mike Bongiorno.  Raggiunse importanza a livello mondiale nel 1980 con la pubblicazione de Il nome della rosa. Questo romanzo fece riscoprire l’Italia nel mondo come luogo meraviglioso al tempo medioevale. Fu proprio con questo libro che vinse il Premio Strega nel 1981 e numerosi riconoscimenti nel mondo. In seguito lo scrittore non si adagiò sugli allori, ma si diede da fare producendo ulteriori opere di fama mondiale come Il pendolo di Foucault nel 1981, L’isola del giorno prima nel 1994 e Baudolino nel 2000.

Prima di lasciarci, Umberto Eco aveva consegnato e corretto un ultimo libro, La nave di Teseo, romanzo che uscirà a marzo 2016.