Valentina Tomada è morta a 55 anni, l'attrice era nota per il ruolo di Palma Rizzo ne Il Paradiso delle Signore.
La sua morte è stata annunciata sui social dall'amica e collega Emanuela Grimalda: “Non è possibile Valentina! Tutto quello che avremmo potuto e non sarà…”.
Da tempo Tomada stava lottando contro una malattia che lei stessa aveva raccontato alcune settimane fa senza giri di parole: “Sono tornata, un po’ sconquassata, ma sempre io”. Una donna forte, ma allergica ai cliché, che scriveva: “Non fatemi sentire leonessa perché mi inca**o”.
Una carriera tra set e palcoscenici
Valentina Tomada aveva partecipato a numerose serie tv di successo: Don Matteo, Un Passo dal Cielo, Centovetrine, Incantesimo, Vivere, Provaci ancora Prof. Nel 2023 aveva recitato anche nel film dei Me contro Te.
Aveva scritto e diretto quattro cortometraggi che le avevano fatto vincere diversi premi e stava lavorando a progetti più grandi, come aveva raccontato con entusiasmo: “Sto cominciando seriamente a pensare a un lungometraggio”.
Una forza creativa anche fuori dal set
Il suo amore per il cinema l’aveva portata a fondare il Fabriano Film Fest, che dirigeva con passione da sei anni. Con la sua associazione culturale aveva dato vita anche al Car Boot Market a Roma.
Era anche attiva nella promozione culturale della Capitale, sostenendo la candidatura di Roma come Città Creativa Unesco per il Cinema, un progetto che ha visto la luce anche grazie al suo impegno.
La malattia raccontata con sincerità
Valentina ha affrontato la malattia con coraggio, ma senza retorica. In un post del 21 marzo aveva scritto: “Ladies and Gentlemen, I’m back… un po’ sconquassata, un po’ provata, preoccupata, ma sempre io”.
E subito dopo: “Ah, non mi fate sentire una leonessa combattente e combattiva perché mi incaz*o proprio”. Un messaggio chiaro: non voleva pietà, ma autenticità. Fino alla fine, ha scelto di mostrarsi vera, con la sua energia.
Una vita fra sogni e passioni
Oltre al cinema, Valentina Tomada era appassionata di lingue straniere: parlava fluentemente francese, inglese e spagnolo.
Amava la musica, la fotografia e soprattutto la sua famiglia. Lascia il marito Eugenio, la figlia Eva e il loro cane Lola, che definiva “la cosa più bella che sono riuscita a fare nella mia vita”.
Si descriveva così: “Acquario ascendente Scorpione. Testa tra le nuvole e duemila progetti. Ma sono un pezzo di pane, con la Nutella pure…”. Nata a Roma, con radici sparse tra nord, sud e origini slave, amava definirsi “una bella slava con animo marocchino” e credeva profondamente che “mescolarsi è bene”.