La Francia ha paura e ne ha tutte le ragioni. Il Paese è ancora scosso dal tragico attentato a Parigi rivendicato dall'Isis lo scorso novembre e per il primo ministro Manuel Valls la stagione del terrore all'indirizzo del vecchio continente si è tutt'altro che conclusa. "Ci saranno altri attentati - ha detto il premier - questo è certo. Tutti vorrebbero che la minaccia fosse passata ma non è così.

Finchè il terrorismo ci combatte, siamo in guerra. La minaccia è mondiale e probabilmente la battaglia al terrore ci terrà impegnati per un'intera generazione".

Turchia ed Arabia Saudita pronte alla guerra

Da parte del governo di Ankara c'è l'ok per l'invio di truppe di terra nella guerra contro lo Stato Islamico. A renderlo noto il ministro degli esteri turco, Mevlut Cavusoglu, che ha inoltre confermato di aver raggiunto a riguardo un'intesa con il governo saudita. I due Paesi hanno sempre sostenuto la necessità di un'azione di terra nei confronti dell'Isis ed ora ci sarebbe piena disponibilità di entrambi ad inviare le proprie truppe.

Sul fronte della Siria invece, tanto la Turchia quanto l'Arabia Saudita mantengono la propria ostilità nei confronti del regime di Assad. "L'intervento russo non salverà Assad, per lui in Siria non c'è futuro", ha dichiarato il ministro degli esteri saudita, Adel al-Jubei.